quasi cinque anni di chiusura per il Beaubourg

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La scadenza si avvicina. Il Centre Pompidou chiuderà quest’estate per un lungo periodo di lavori. La riapertura del transatlantico parigino d’arte moderna e contemporanea non è prevista prima del 2030. Una parentesi di un quinquennio, mentre il museo ha appena vissuto un anno prospero: 3,2 milioni di visitatori nel 2024, in crescita del 22% su un anno, grazie al successo della retrospettiva, in primavera, dedicata allo scultore Brancusi, e delle documentatissime mostre, dedicate ai cento anni del surrealismo o addirittura alla banda disegnata.

Rimozione dell’amianto

Il Beaubourg è oggi, insieme al Louvre e all’Orsay, uno dei musei parigini più frequentati. La sua chiusura creerà ovviamente un grande vuoto per i turisti e gli amanti dell’arte. Progettato dal trio Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini, soprannominato “Nostra Signora delle pipe”, l’edificio, inaugurato nel 1977, dovrà essere ristrutturato da cima a fondo e rimosso dall’amianto. Il progetto, che costerà 262 milioni di euro, sarebbe dovuto inizialmente estendersi dal 2023 al 2027, ma è stato rinviato a dopo i Giochi Olimpici.

La chiusura degli spazi sarà graduale da marzo ad agosto, per poi completarsi a settembre. Il museo avrebbe potuto evitare questo scenario privilegiando il lavoro per fasi? La direzione della struttura, presieduta da Laurent Le Bon, e il Ministero della Cultura hanno ritenuto che il degrado dell’edificio, che non è mai stato ristrutturato, richiedesse questo intervento imponente.

Durante questi cinque anni, una parte delle collezioni del museo d’arte moderna resterà visibile attraverso il programma “Costellazioni”: diverse migliaia di esse circoleranno in Francia e all’estero. In particolare al Grand-Palais, dove due gallerie, ovvero 2.800 m² in totale, ospiterà ogni anno quattro mostre coprodotte con il Centro Pompidou.

Al via il 6 giugno, con un percorso dedicato a Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely e Pontus Hultén, fino a gennaio 2026, e la presentazione della donazione Decharme, una panoramica di circa 300 opere di arte outsider, fino alla fine di settembre.

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