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Non ci credevamo davvero quando Frédéric Pajak fingeva di essere giunto al termine della sua tormentata epopea: nove volumi in altrettanti anni per rivedere, con gli occhi degli altri, il panorama della sua esistenza. “Finito Manifesto? È incerto», scrivevamo allora, nella speranza che così non fosse, che la singolarissima corrispondenza che il designer amava mantenere con la propria vocazione di scrittore potesse ancora oscurare alcuni libri perduti.