Dal 17 al 26 gennaio si terrà a Ginevra la 26esima edizione del Black Movie festival. Dedicato al cinema indipendente da tutto il mondo, l’evento prevede anche la mostra “Photo Kegham of Gaza: Unboxing”, che svela gli archivi del primo film di Gaza studio fotografico.
Il festival Black Movie propone 48 lungometraggi e 66 cortometraggi, di cui 47 anteprime svizzere ed è suddiviso in undici sezioni. Quello intitolato “Alla ricerca dei diritti umani” permette al pubblico di scoprire il conflitto in Ucraina, raccontato attraverso il film della regista Olha Zhurba intitolato “Songs of Slow Burning Earth”, ma anche di visionare tutte le produzioni attuali disponibili su “From Ground Zero”, una raccolta di cortometraggi realizzati a Gaza dallo scoppio della guerra nell’ottobre 2023.
Gaza è anche al centro della mostra “Photo Kegham of Gaza: Unboxing”. Una mostra che espone ritratti, foto ufficiali, album di famiglia e scene di vita quotidiana catturate da Kegham Djeghalian Senior, fondatore del primo studio fotografico a Gaza negli anni ’40. Queste foto sono un’eredità riesumata dal nipote del fotografo, Kegham Djeghalian Junior, e raccontano un’altra storia di Gaza fino agli anni ’70.
“Dobbiamo umanizzare il soggetto di Gaza, la terra di Gaza, il territorio, le persone e le storie soggettive di Gaza. Questa mostra può essere vista come una celebrazione del lavoro di Kegham, ma anche della storia, delle storie della Gaza del passato”, spiega Kegham Djeghalian Junior alle 12:45 del 16 gennaio.
Attore giapponese in mostra
Il festival propone anche un omaggio all’attore giapponese Tatsuya Fuji, che si è fatto un nome interpretando il ruolo principale ne “L’impero dei sensi”, film sulfureo uscito nel 1976.
Black Movie ha anche l’abitudine di seguire registi iconici per diversi anni. Quest’anno propone sette film di questa categoria, tra cui “La libertad de Fierro”, del regista messicano Santiago Esteinou, che racconta la storia di un condannato a morte che riconquista la libertà dopo aver trascorso quarant’anni in prigione.
Una sezione del festival è dedicata all’evoluzione urbana, con opere che pongono la città al centro delle riflessioni, quasi trasformandola in un personaggio a sé stante. Gli spettatori potranno immergersi in “The Tenants”, una distopia sudcoreana di Yoon Eunkyoung.
Un’altra sezione è dedicata ai film provenienti dalla Nigeria, paese che vanta una delle produzioni cinematografiche più abbondanti al mondo. Il pubblico potrà in particolare scoprire un film della regista Bolanle Austen-Peters sulla vita di Funmilayo Ransome-Kuti, pioniera nella lotta per i diritti delle donne.
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Opere da riscoprire
Nell’ambito delle “Pérégrinations”, il festival proietterà diverse opere iconiche del cinema, in particolare il viaggio iniziatico di un giovane nel film maliano “Yeelen” di Souleymane Cissé uscito nel 1987, o il viaggio verso la morte raccontato da Shohei Imamura in “Yeelen ” di Souleymane Cissé, uscito nel 1987. La ballata di Narayama”, Palma d’Oro a Cannes nel 1983.
La direttrice di Black Movie Maria Watzlawick ha ricordato ai media l’essenza del festival, ovvero presentare al pubblico film “gratuiti e di grande impatto”, testimonianza dell’incredibile diversità del mondo.
Commenti raccolti da Julie Evard
Adattamento web: ld con ats
Black Movie Festival, varie località, Ginevra, dal 17 al 26 gennaio 2025.
“Photo Kegham of Gaza: Unboxing”, Fonderie Kugler, Ginevra, dal 15 gennaio al 9 febbraio 2025.