Scomparsa
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Il regista di cartoni animati autore di migliaia di cortometraggi acclamati dalla critica è morto il 24 novembre all'età di 96 anni. Ha segnato in particolare il Festival di Annecy con il suo stridente “Human Zoo”.
Misuriamo la distanza, in anni luce, tra l'opera di Yoji Kuri e il protagonista dell'animazione giapponese degli ultimi settant'anni, con i suoi Zoo umano (1962) – disponibile come tanti altri su YouTube. Premiato con una “menzione speciale” al Festival di Annecy (la prima volta per un film giapponese all'equivalente di Cannes per l'animazione), questo loop di due minuti mostra coppie in gabbia, dove Madame conduce Monsieur al guinzaglio o gli pianta un ombrello indietro, sullo sfondo dell'abbaiare umano. La linea è minimale, quasi cruda; il disagio è palpabile, l'umorismo è stridente e il film profuma di vento dell'Est con le sue scene di apertura degne dell'animazione cecoslovacca.
Breve emissione di zinco
Yoji Kuri avrà personificato il lato libero e sedizioso dei “cartoni animati” in Giappone, al di fuori delle “storie”. “L’anime in TV oggi sembra Kamishibai [forme de théâtre ambulant nippon où les histoires sont racontées en faisant défiler des illustrations, ndlr]ha twittato nel 2010. Puoi ascoltarli senza guardarli. L’anime ideale dovrebbe esprimere idee intellettualmente e visivamente”. Ha affermato che un migliaio di cortometraggi realizzati e/o prodotti fino alla sua morte, avvenuta il 24 novembre all'età di 96 anni, per cause naturali.
Kuri è nato il 9 aprile 1928 a Sabae, nel p
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