La nuova legge sull’hijab obbligatorio è sospesa

-

A seguito della forte reazione contro la nuova legge sull’hijab obbligatorio, il regime teocratico, temendo rivolte diffuse in seguito alla caduta del dittatore siriano – un evento che ha scosso profondamente il regime – è stato costretto a interrompere l’attuazione e l’applicazione della legge.

La sera del 14 dicembre 2024 è stato annunciato che il Segretariato del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale aveva ufficialmente chiesto al Parlamento dei Mullah di sospendere la promulgazione e l’attuazione della nuova legge sull’hijab obbligatorio.

Alireza Salimi, membro del Presidium del Parlamento, ha confermato la notizia, dicendo: “La segreteria del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale ha inviato oggi una lettera al Parlamento, chiedendo al governo di presentare un nuovo disegno di legge per eliminare le ambiguità della legge sull’hijab e castità. (Agenzia di stampa IRNA, 14 dicembre 2024)

Shahram Dabiri, deputato parlamentare del presidente del regime Masosud Pezechkian, ha confermato che il governo ha chiesto una sospensione temporanea dell’attuazione della legge. Ha detto: “Stiamo preparando un disegno di legge modificato: “Stiamo preparando un disegno di legge modificato che invieremo al Parlamento per ulteriori deliberazioni su questo tema. (Agenzia di stampa Mehr, 14 dicembre 2024)

Ali Nikzad, vicepresidente del Parlamento, ha sollevato la possibilità di un accordo la mattina di sabato 14 dicembre. Riguardo alla sospensione della legge, ha detto: “Legalmente non si può fare se non c’è accordo. Il presidente si è espresso sulla questione e il Consiglio supremo di sicurezza nazionale ha suggerito che la legge rimanga in sospeso per tre mesi. Se il termine scade, il Presidente del Parlamento intende promulgarlo”. (Nournews, 15 dicembre 2024)

Akbar Ranjbarzadeh, un altro membro del parlamento, ha osservato: “So che il Consiglio supremo di sicurezza nazionale è intervenuto e ha interrotto il processo. Poiché questo consiglio è la massima autorità in materia di sicurezza nazionale, ha deciso di intraprendere questa azione e seguiamo tutti i quadri giuridici del paese. » (Khabar Online, 14 dicembre 2024)

Un rappresentante vicino al presidio del Parlamento, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato: “C’è stato un accordo tra il governo e il Parlamento riguardo alla mancata attuazione della legge sull’hijab e sulla castità. » (Khabar Online, 14 dicembre 2024)

Ali Rabiei, consigliere per gli affari sociali del presidente Pezechkian, ha scritto la sera del 14 dicembre sul suo account X (ex Twitter): “Grazie al presidente per aver sottoposto l’attuazione di questa legge al Consiglio di sicurezza nazionale, date le sue ripercussioni sociali”. . »

Nessuna base giuridica per le modifiche alla legge sull’hijab obbligatorio

Hassan Ali Akhlaghi-Amiri, membro della commissione culturale del Parlamento, ha criticato i recenti commenti di Shahram Dabiri riguardo alla richiesta del governo di sospendere la legge. Egli ha osservato quanto segue: “Come riportato in precedenza, la legge sull’hijab e la castità avrebbe dovuto essere promulgata alla fine di dicembre. Tuttavia, a causa della pausa parlamentare di questa settimana, la legge sarà ufficialmente promulgata all’inizio della prossima settimana, il 21 dicembre, dal 14esimo governo. (Tabnak, 15 dicembre 2024)

Nel frattempo, Amir Hossein Bankipour, anche lui membro della Commissione Cultura e uno degli autori della legge, ha respinto le notizie di sospensione della legge. Ha detto: “Nessuna direttiva del Consiglio di Sicurezza Nazionale volta a sospendere la legge è arrivata al Parlamento. L’adozione e l’applicazione della legge vengono prese seriamente in considerazione”.

Bankipour ha aggiunto: “Una volta che il Consiglio dei Guardiani approva una legge, il governo non ha il diritto di modificarla o ritirarla. Solo dopo l’attuazione della legge il governo potrà presentare un nuovo disegno di legge secondo la procedura consueta. Le attuali azioni del governo per fermare la legge rappresentano un pericoloso precedente che mina sia lo stato di diritto che l’autorità del Parlamento”. (Fararu, 15 dicembre 2024)

Il regime teme crescenti disordini

Ciò che è chiaro è che il regime teocratico, dopo aver subito molteplici colpi sulla scena internazionale – in particolare la grave battuta d’arresto subita da Hezbollah in Libano e il crollo di Bashar al-Assad in Siria – si ritrova circondato da numerose crisi economiche e sociali e da sempre più dipendenti che mai sulla repressione di una società scontenta e ribelle. Il tentativo di attuare la nuova legge sull’hijab obbligatorio e sulla castità dopo un anno e mezzo evidenzia questa realtà, poiché l’applicazione dell’hijab obbligatorio è sempre servita al regime come strumento per intensificare la repressione nella società in generale.

Tuttavia, temendo che le reazioni sociali a questa legge criminale, disumana e anti-islamica possano innescare una rivolta più potente per rovesciare il regime, le autorità hanno temporaneamente invertito la rotta, almeno fino al 21 dicembre. Si prevede che il conflitto interno tra le fazioni del regime, che propongono approcci diversi per preservare il proprio potere, continuerà senza sosta.

-

PREV Un negozio temporaneo è aperto a Loué fino al 22 dicembre
NEXT Tanti specialisti del Medioevo, la Fête des Remparts 2025 di Dinan svela i primi nomi del suo programma