“Nei suoi video chiama centinaia di volte la moglie “troia”, termine che definisce un “complimento” davanti al gip, e dice sempre che la ama, che è una “santa” alla quale lui non ha nulla da rimproverare, anche se è “paradossale” quello che le ha fatto. » È dalla penna di Lorraine de Foucher, 38 anni, che i lettori di Mondo ha scoperto, il 20 giugno 2023, gli stupri che Dominique Pelicot ha inflitto per anni a sua moglie Gisèle.
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Questo articolo, ma anche la sua indagine sulle donne migranti vittime di stupro, o la denuncia del sistema di predazione delle giovani donne nell’industria del porno, hanno convinto la giuria del premio Albert Londres ad assegnare alla nostra collega, mercoledì 4 dicembre, la sua novanta -sesto riconoscimento nella categoria stampa scritta.
Tuttavia, a volte devi combattere contro te stesso per leggere i suoi articoli. Ripetilo più volte, perché una frase suscita un’immagine inquietante, provoca consapevolezza, crea una voragine nei nostri schemi di pensiero. “Spesso mi viene detto: “È terribile leggere”ammette. Al che rispondo sempre: “Immagina cosa vuol dire scrivere. E questo non è niente in confronto a cosa vuol dire sperimentarlo. » Anche ai suoi occhi non è niente “per il campo della documentazione della violenza maschile”che esplora dal 2017, per essere premiata. “Lo nobilita”assicura.
“Le sfide dei conflitti attuali”
Da parte sua Martin Untersinger, 34 anni, anche lui giornalista Mondoha ricevuto l’ottavo premio per il libro. In Spiare, mentire, distruggere (Grasset, 2024, 336 pagine, 24 euro), il nostro collega racconta a livello umano il mondo conflittuale di “il nostro spazio comune” cos’è il ciberspazio. “Volevo porre fine all’idea che gli hacker siano adolescenti brufolosi nel loro garage.spiega. Si tratta invece di servizi segreti, militari, ingegneri… che rispondono ai ministri, ai capi di stato maggiore e quindi intervengono nei conflitti. »
Per la giuria, presieduta dall’ex reporter di France Télévisions Hervé Brusini, l’opera “annuncia semplicemente la posta in gioco dei conflitti presenti e futuri, basandosi sulla storia recente degli attacchi informatici”.
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Infine, nella categoria audiovisivo, il quarantesimo riconoscimento va ad Antoine Védeilhé, 34 anni, e Germain Baslé, 27 anni. Il loro film Filippine: i piccoli cercatori d’oro (Keyi Productions per Arte Reportage) è un puntuale monito sul lavoro minorile “è ancora purtroppo attuale nel 21e secolo “saluta la giuria.