Su indicazione di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale da marzo 2024, nominato lui stesso dal governo Meloni, il direttore dello Zeit MOCAA di Cape Town presiederà, contro ogni aspettativa, questa 61e edizione.
Ogni curatore lascia il segno alla Biennale di Venezia, dove orchestra la mostra internazionale, presentata in due sedi, l’Arsenale e il Padiglione Internazionale ai Giardini. Quello appena conclusosi con successo, il 24 novembre, era a immagine del suo commissario, il brasiliano Adriano Pedrosa, decisamente rivolto ai paesi in via di sviluppo, alle minoranze e ai margini, compreso il mondo “queer”. In occasione della premiazione di quest’ultima edizione, i rapporti erano chiaramente polari tra Adriano Pedrosa e Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale dal marzo 2024, lui stesso nominato dal governo Meloni e noto per essere a pochi anni luce dal mondo dell’arte contemporanea. Quest’ultimo ha tenuto discorsi criptici e ambigui durante l’italianissima cerimonia per poi rifiutarsi di fare il minimo commento su questa enorme e brulicante mostra.
L’annuncio della nomina di Koyo Kouoh, nato nel 1967 in Camerun, e figura…
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