Per misurare la bella singolarità di Charles Bonn, specialista in letteratura maghrebina contemporanea, morto a Lione il 6 novembre all’età di 82 anni, dobbiamo ritornare a questi Nuove letture del romanzo algerino (Classiques Garnier, 2016), da lui definito a “saggio di autobiografia intellettuale”. Il ricercatore riprende il suo percorso, intellettuale e personale, ma lo fa a distanza e con una lucidità rara nell’esercizio.
La Francia nel 1968, il difficile ricordo della guerra d’Algeria, i primi passi della nazione indipendente, la struttura dei campi letterari che ogni paese sviluppa, il peso delle ideologie, le aspettative dei lettori, studenti e non, le griglie stabilite da eminenti Critica francese… Questo è un panorama vastissimo dove non si potrebbe trovare guida migliore.
Niente predestinava Charles Bonn a diventare uno dei migliori conoscitori della letteratura francofona del Maghreb. Nato nel gennaio 1942 in Alsazia, allora annessa al Reich, da famiglia di lingua tedesca, studiò letteratura a Strasburgo, già affascinato dalla ricchezza del comparativismo. Diplomato, ottenne il suo primo incarico nel Pas-de-Calais, a Lillers (1967), ma le opportunità degli inizi della sua carriera lo portarono dall’altra parte del Mediterraneo, nel 1969, nell’ambito di una “missione di cooperazione” presso facoltà di Costantino, in un’Algeria recentemente emancipata. Vi rimase sei anni, assistente, poi assistente universitario. Sebbene non avesse scelto la posizione, Charles Bonn fu immediatamente sedotto dalla prospettiva di scoprire una letteratura completamente assente dall’educazione letteraria in Francia – e destinata a rimanere trascurata per molto tempo a venire.
Impegno anticolonialista
Se il suo impegno anticolonialista fu accertato durante i suoi studi all’Università di Strasburgo, dove fu responsabile dell’Unione nazionale degli studenti di Francia (UNEF) per l’anno 1961-1962, la scoperta del campo scosse le sue certezze. Il fermento culturale e ideologico del momento lo invita ad esplorare un continente di cui non sa nulla.
Inquieto dal“requisito letterario” dello scrittore costantino Kateb Yacine (1929-1989), che lesse al suo arrivo, lo shock decisivo venne dall’incontro con Mohammed Dib (1920-2003), romanziere e poeta, vicino ad Albert Camus, Louis Guilloux , di Jean Sénac e Jean Cayrol, che lo ha attratto a Seuil e la cui visione della società post-indipendenza rivela profonde disillusioni. L’uomo ebbe da subito una forte influenza sul giovane così come sull’insegnante che non smise mai di sottolineare come il notevole contributo letterario di Dib vada senza dubbio oltre l’area nordafricana.
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