Album della settimana: Piuttosto Cash o Soprano?

Album della settimana: Piuttosto Cash o Soprano?
Album della settimana: Piuttosto Cash o Soprano?
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Piuttosto Cash o Soprano?

Hip-hop soleggiato o country oscuro? Magari un po’ di smooth jazz? Le nostre scelte nelle uscite attuali.

Pubblicato oggi alle 12:31

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Soprano in tutte le sue forme

Rap Buone notizie: Soprano ha temperato il suo desiderio di onorare come modello culturale la peggiore varietà degli anni ’80, cosa che ha reso la sua ultima concezione discografica particolarmente dura per i neuroni – continua a blandire la generazione “Goldorak” nell’omonima canzone, la meno ispirata da il suo nuovo album.

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Per il resto, il marsigliese riscopre la formula che ha fatto la sua forza, un rap temperato da tutti gli strumenti del pop familiare. Non troppe autotune, molti ritornelli, alcuni successi ritmati e solari (“Easy to dance”), una manciata di ritornelli teneri, alcuni pezzi rappati quadrati, in breve, abbastanza per attrarre un pubblico molto vasto. I classici dell’hip-hop non accoglieranno “Freedom” nel loro pantheon, ma il disco dovrebbe svolgere il compito di ravvivare le playlist estive e riempire i cinema. (Logistica di Amazon)

«Libertà», Soprano, Warner

L’ombra profonda di Johnny Cash

Paese Bellissimo ferro applicato alla bara di Contantile registrazioni supervisionate dal produttore Rick Rubin, le “American Recordings” (sei album di cui due postumi) hanno aperto il lavoro della star country a un nuovo pubblico, magnetizzato dall’oscurità crepuscolare di questo “juke-nox”.

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Questa nuova pubblicazione, 21 anni dopo la morte dell’“Uomo in Nero”, serve a ricordare che non possiamo ridurla a quest’ultimo periodo. “Songwriter” cattura il musicista intorno al 1993, poco prima della sua collaborazione con Rubin. Senza un contratto discografico, afflitto da problemi di dipendenza, i demo di Cash Records qui rielaborati – fino a che punto? – ma che conservano l’essenziale: la voce profonda e sincera di un maestro. Numerosi i successi in questo quadro rinnovato ma coerente con il corso della sua arte. (ESB)

«Cantautore», Johnny Cash, UMG

Echi di Tomasz Stanko

Jazz La potenza dell’influenza di Miles Davis ha spesso lasciato ai trombettisti poca scelta. O bisognava allontanarsene, tenersi a distanza da uno stile così caratteristico, oppure lasciarsi trasportare dalla corrente e correre il rischio di essere visti come un epigono… Tomasz Stanko (1942-2018) era uno dei rari poter intraprendere sentieri che attraversano il territorio del proprio capostipite senza perdere la propria firma.

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Il trombettista polacco ha sempre goduto di un immenso rispetto da parte della comunità musicale, ma a volte ha faticato ad espandere il suo pubblico, a sfondare il soffitto. Questa registrazione, un concerto del 2004 con il suo giovane quartetto (al pianoforte l’eccellente Marcin Wasilewski), ci permette di rievocare l’altezza della visione, la morbidezza, il tremore e l’intelligenza di un musicista eccezionale. (ESB)

«September Night», Quartetto Tomasz Stanko, ECM

Boris Senff lavora nella sezione culturale dal 1995. Scrive di musica, fotografia, teatro, cinema, letteratura, architettura, belle arti.Più informazioni @Sibernoff

François Barras è giornalista nella sezione culturale. Dal marzo del 2000 racconta la musica attuale, passata e forse futura.Più informazioni

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