Emmanuelle Béart interpreta “Matrix” per ricevere il suo premio al Festival di Torino

Emmanuelle Béart interpreta “Matrix” per ricevere il suo premio al Festival di Torino
Emmanuelle Béart interpreta “Matrix” per ricevere il suo premio al Festival di Torino
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Il 22 novembre la città di Torino ha celebrato il lancio del suo Festival del Cinema. Per una settimana tante celebrità del cinema dovranno partecipare ad anteprime, proiezioni esclusive, masterclass ma anche e soprattutto red carpet. Emmanuelle Béart è stata invitata a presentare il suo documentario “Un silenzio si bois” questa domenica 24 novembre.

Sul tappeto rosso, l’attrice ha indossato un completo total black di Michael Kors. Composto da una giacca con cintura e pantaloni con piega, il look era completato da un’ampia giacca nera semplicemente drappeggiata sulle spalle. Di fronte ai fotografi, Emmanuelle Béart non ha nascosto la sua gioia, stringendo con orgoglio tra le mani il premio “Stella Della Mole” ricevuto quella sera.

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Emmanuelle Béart affronta il suo passato

Nel documentario “Un silenzio si bois”, Emmanuelle Béart parla per la prima volta dell’incesto di cui è stata vittima da bambina, dagli 11 ai 15 anni. Lo ha realizzato con l’aiuto della regista di “Woman” Anastasia Mikova e lo ha presentato a questo Festival del cinema.

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Questa domenica, 24 novembre, Emmanuelle Béart ha parlato della nascita di questo documentario. Al microfono della radio “Fred”, specializzata in cinema indipendente e film internazionali, l’attrice ha raccontato gli esordi del progetto: “Erano anni che volevo fare qualcosa, è importante che questo dolore infantile non rimanga vano. Devi trasmettere qualcosa ma per questo devi avere la distanza necessaria. Il tempo ha fatto il suo lavoro, questo lavoro, i miei figli, la mia vita… ho costruito e mi sentivo davvero pronto a trasmettere qualcosa. »

Di fronte a questa ferita infantile, Emmanuelle Béart non ha battuto ciglio: “Siamo state vittime, ma non siamo vittime per tutta la vita. Non è inevitabile, possiamo superarlo. Possiamo avere dei postumi per tutta la nostra vita adulta, ma per me non è stato così. Sono riuscito a prendere possesso di me stesso al di fuori di questo atto. »

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