Isabelle Carré, Gilles Lellouche, Cédric Klapisch… più di 800 “professionisti della cultura” chiedono una barriera contro la RN – Libération

Isabelle Carré, Gilles Lellouche, Cédric Klapisch… più di 800 “professionisti della cultura” chiedono una barriera contro la RN – Libération
Isabelle Carré, Gilles Lellouche, Cédric Klapisch… più di 800 “professionisti della cultura” chiedono una barriera contro la RN – Libération
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Diverse centinaia di esponenti della cultura, sostenuti da quarantasei organizzazioni, denunciano su “Le Monde” il pericolo di un “regime totalitario” e invitano alla mobilitazione “contro l’odio del prossimo”.

Timida, la mobilitazione del mondo della cultura ha finora flirtato con un pesante silenzio radiofonico, mentre è in pieno svolgimento la campagna lampo per le elezioni legislative anticipate. A due settimane dallo scioglimento a sorpresa dell’assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron, una rubrica di oltre 800 professionisti della cultura pubblicata su il mondo Domenica 23 giugno chiamate al voto contro la RN “affinché la Francia dell’Illuminismo conservi un futuro”. Dopo aver richiamato “a cosa serve la cultura in un regime democratico”, il testo sottolinea l’assenza di cultura nei programmi del Raduno Nazionale, e invoca l’esempio di Italia e Ungheria per denunciare i pericoli di una cultura divisa.

Servizio audiovisivo pubblico […] smembrato, guidato da persone vicine al partito al potere (….)“, “libertà di stampa sotto sorveglianza“, “gli aiuti pubblici si sono drasticamente ridotti [n’étant] più concesso che alle istituzioni culturali allineate e alle opere ispirate al patrimonio […] voltando le spalle alla creazione originale, alle controversie e alla diversità»… Gli insegnamenti appresi dalla vittoria dei partiti nazionalisti in Europa sono elencati dai firmatari. In particolare si ricorda l’impegno pubblico del Raduno Nazionale “sopprimere, privatizzandolo, il servizio pubblico audiovisivo francese” e il “Il disastro industriale condanna migliaia di posti di lavoro” che si innescherebbe”settori culturali […] moribondo“, privati ​​dei loro aiuti e pilotati da “delinquenti al servizio del potere, obbedendo alla linea editoriale del regime“.

Tra i firmatari: Romane Bohringer, Emilie Dequenne (primo ruolo nel 2017 in una fiction di Lucas Belvaux, Siamo a casa, avvertimento sulle attrazioni dell’estrema destra), Isabelle le Carré, Gilles Lellouche, Ariane Ascaride, i registi Cédric Klapisch, Radu Mihaileanu… Ma anche una quarantina di organizzazioni professionali del cinema, della musica e dello spettacolo dal vivo.

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