Manon Stutz, la nascita delle lacrime

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Scomparsa

Manon ha perso il padre nel 2016. È scomparso da dieci giorni poi il suo corpo è stato ritrovato in un angolo di campagna. Nella sua macchina. Un suicidio. Il giorno prima della sua scomparsa, compilò la dichiarazione dei redditi della famiglia e chiese a Manon un bacio e un abbraccio. La mattina presto, un altro bacio, sul naso di questo. Manon dormiva ma si ricorda. È andato al lavoro. O meglio, non ci sono andato. Altro sparito. Più di una settimana senza notizie, telefono staccato, carta bancaria mai attivata. Nessuna traccia, secondo la polizia. Non avrebbe mai immaginato un gesto del genere perché la famiglia “non avrebbe dovuto fratturarsi”. Lui, sua madre, suo fratello, sua sorella. Dolce infanzia. Una bella casa a Epalinges (VD), il bosco accanto, le case sugli alberi. Sicuramente ultimamente era stato un po’ triste, preoccupato, “non dell’umore giusto”. Ma chi non lo è a volte?

Regista, sceneggiatrice, Manon Stutz ha pensato e scritto il suo libro negli Stati Uniti, “in frammenti iperfluidi sul mio telefono”. Sulle orme del padre e dei suoi viaggi in moto sulla lunga sfilata d’asfalto, con i rulli delle spazzole che volavano e le luci al neon dei motel all’imbrunire. Tutte queste domande che si pone: è colpa nostra? Perché non ci hai detto niente? Da quando sapevi che non avevi più il tuo posto in questo mondo? Qual è stato il tuo ultimo pensiero? A che ora sei morto? Alchimia del dolore (titolo preso in prestito da Fiori del Male di Baudelaire) è un libricino toccante, dalla scrittura breve, raffinata, molto attenta. Un viaggio nel lutto costellato di immagini fotocopia art. Oggetti di uso quotidiano come estratti da un cassetto quando si cercano ricordi palpabili, prove dell’esistenza.

Manon Stutz, regista, Losanna, 5 giugno 2024 — © Christophe Chammartin / Le Temps

Quando era piccola, Manon Stutz voleva diventare un’investigatrice privata. Con suo padre andava al videonoleggio per cercare film polizieschi. Vede Club di lotta di David Fincher, “qualcosa fuori dagli schemi che mi ha colpito”. La cultura “d’epoca” di suo padre è diventata un po’ sua, Charles Bukowski che ha letto fin dall’età di 15 anni, i Pink Floyd (la canzone Vorrei che tu fossi qui compone i primi titoli dei testi diAlchimia del dolore), anche David Bowie. La rock star è morta il 10 gennaio 2016, un mese prima della morte di suo padre. Scrive: “Quando ho ascoltato il suo ultimo album e i testi di Lazzaro, non ho potuto fare a meno di pensare a te. Riguarda la sua stessa morte, condannata dal cancro. Sei stato condannato dalle tue stesse emozioni, dai tuoi stessi pensieri. Sarò libero proprio come quell’uccello azzurro, Spero che questo sia anche quello che hai immaginato, perdere il tuo corpo per dare a questo uccello azzurro chiuso nel tuo cuore la possibilità di uscire allo scoperto e rivelarsi nel mondo invisibile.

Uscire

Manon Stutz ha conseguito il bachelor presso la scuola di cinema di Losanna. Prodotto nel 2023 con Margaux Fazio (incontrata durante gli studi) Le lacrime vengono dall’alto, cortometraggio premiato al Nikon Film Festival di Parigi, storia di un omosessuale deportato ad Auschwitz e il cui numero 13013 gli porterà fortuna perché sopravvivrà. Manon pubblicato nel 2021 Stelle bohémien che parla di una giovane donna il cui coming out come lesbica la manda in strada. “Voglio testimoniare la situazione di queste donne che vivono fuori e subiscono ripetute violenze sessuali”, afferma. E quest’estate girerà un nuovo cortometraggio con Margaux Fazio ispirato al romanzo di Robin Corminboeuf Un’estate da Mr. Ambientazione: un campo di tabacco nella campagna svizzera, lavoratori stagionali e il figlio di questo contadino che si innamora segretamente di un ragazzo su Internet.

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Manon ci parla ancora di suo padre, di questo viaggio a Marsiglia e Barcellona due mesi dopo il funerale. In un albergo della città focea, egli venne da lei durante il sonno, come un’apparizione biblica nella luce. Le aveva semplicemente detto che andava tutto bene, che non doveva preoccuparsi. Si sveglia, le sue guance bagnate di lacrime. Dice che scrive oggi per congelare in bianco e nero i frammenti che la rendono orgogliosa di essere stata sua figlia, che la riportano alla sua infanzia, “alla parte migliore della mia vita”.


Profilo

1995: Nascita a Losanna.

2016: Morte di suo padre.

2018: Laurea in produzione cinematografica.

2023: “Le lacrime vengono dall’alto”, cortometraggio pluripremiato.

2024: “Alchimia del dolore” (Edizioni Torticolis et Frères).

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Manon Stutz, regista, Losanna, 5 giugno 2024 — © Christophe Chammartin / Le Temps

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