A sostegno della Palestina, i musicisti inglesi boicottano i festival finanziati dalla Barclays Bank

A sostegno della Palestina, i musicisti inglesi boicottano i festival finanziati dalla Barclays Bank
A sostegno della Palestina, i musicisti inglesi boicottano i festival finanziati dalla Barclays Bank
-

A Brighton il festival Great Escape, che riunisce più di cinquecento artisti, sta conoscendo numerose defezioni. In questione c’è la sponsorizzazione della banca, accusata di investire in armi israeliane.

“Come artisti, la nostra musica è in vendita ma non la nostra umanità, né il nostro senso morale”. Il gruppo Massive Attack ha aggiunto la sua voce all’appello a boicottare il festival musicale Great Escape firmando una lettera aperta in cui denuncia lo svolgimento della manifestazione in un contesto di polemiche sul conflitto israelo-palestinese. L’evento si svolge a Brighton dal 2006, nell’arco di quattro giorni, e riunisce ogni anno più di cinquecento artisti provenienti dall’Inghilterra e dal resto del mondo. Quest’anno manca un quarto dei partecipanti. Tutti denunciano il sostegno finanziario della Barclays Bank alla manifestazione “investe in aziende produttrici di armi in Israele”rapporti Il guardiano .

Alla vigilia dell’apertura del festival, martedì 14 maggio, più di un centinaio di artisti avevano già cancellato le loro esibizioni su invito del gruppo Boycott Barclays. Tra gli incontri mancati, quello con Javis Cocker, cantante e conduttore radiofonico britannico; l’evento è scomparso dal sito ufficiale di Great Escape. Alfie Templeman, che avrebbe dovuto esibirsi anche lui, spiega che il suo “senso morale” è incompatibile con tale “miscela di spettacolo e sofferenza umana”.

Secondo uno dei portavoce del movimento di boicottaggio, “Barclays finanzia il genocidio contro i palestinesi a Gaza e poi ricicla la propria reputazione associandosi a festival musicali come il Great Escape. Come musicisti, pensiamo che sia spregevole”.

Da parte sua, il management della Barclays si difende assicurando che non è né l’uno né l’altro “azionista” nessuno dei due “investitore” nelle aziende denunciate. Anche la banca ha pianificato “una sessione di domande e risposte all’assemblea generale annuale della compagnia riguardante le sue relazioni con le compagnie di armi israeliane“, rapporti Il guardiano.

-

PREV I suoi concerti sono esauriti, Pierre Garnier annuncia un tour degli Zéniths
NEXT Filipina Création… un marchio di upcycling realizzato ad Antibes