Per testare il suo nuovo strumento di intelligenza artificiale, Meta si rivolge a uno studio di film horror

Per testare il suo nuovo strumento di intelligenza artificiale, Meta si rivolge a uno studio di film horror
Per testare il suo nuovo strumento di intelligenza artificiale, Meta si rivolge a uno studio di film horror
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Meta ha annunciato una partnership con lo studio di film horror americano Blumhouse, che ha prodotto in particolare il film Uscireper testare il suo nuovo strumento di intelligenza artificiale generativa (AI), Movie Gen, dedicato alla creazione di video, ancora in fase di test.

Come parte di questa collaborazione, Blumhouse ha selezionato una manciata di registi come Casey Affleck, che ha diretto il film Luce della mia vitao fai il bis Aneesh Chaganty (Ricerca: mancante) per sperimentare lo strumento Meta.

Un video prodotto da una semplice foto

«Sebbene nulla possa sostituire l’esperienza pratica delle riprese, i modelli Movie Gen sono stati in grado di aiutare i registi a esprimere le idee più rapidamente ed esplorare visione, tono e umore.», ha sostenuto Meta, che ha così creato il suo terzo modello di generazione di immagini. Nessuna delle tre interfacce è però accessibile al pubblico.

I modelli linguistici sono software basati su enormi database, che consentono loro di generare contenuto, testo, immagine, video, suono o codice informatico in risposta a una richiesta formulata nel linguaggio quotidiano.

Movie Gen può produrre un video a partire da un suggerimento scritto, ma anche da una semplice foto. Offre anche funzionalità per modificare un video esistente o aggiungere una colonna sonora.

Preoccupazioni nel settore cinematografico

«Questi saranno strumenti potenti per i registi ed è importante coinvolgere l’industria creativa nel loro sviluppo per garantire che siano i più adatti.“, ha commentato Jason Blum, fondatore di Blumhouse, nel comunicato stampa.

L’intelligenza artificiale generativa, tuttavia, sta preoccupando molti artisti, da Hollywood agli editori di videogiochi, alimentando scioperi e cause legali per violazione del copyright.

Chiedono in particolare di avere garanzie che garantiscano che l’uso della loro voce o dei loro movimenti avvenga con il loro consenso e contro un’equa remunerazione.

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