Pubblicato il 17 ottobre 2024 alle 13:09
È un genere rimasto sempre fuori moda. Una sorta di ibridazione tra valore e funzionalità che interessa tutti i pubblici, dalla Cina alla campagna bernese. Rolex ha fissato alcuni parametri. Il marchio della corona lo faceva già negli anni ’30 come un segno dei tempi. Il crollo del 1929 fece impennare gli orologi in acciaio, un metallo comune che un tocco d’oro poteva solo elevare. A volte basta un po’ di doratura per dare il tono. Il grigio rassicura. Il giallo si accende. Tanto che l’orologio bimetallico si è affermato come un segmento di mercato a sé stante. La Svizzera ne ha esportato 1,4 miliardi di franchi nel 2000. Il valore è salito a 4,2 miliardi nel 2023. Con il vantaggio di rendere l’oro solubile in tutti i listini.
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