Turbolenza e balzo tra i bookmaker dopo la qualificazione di Israele alla finale

Turbolenza e balzo tra i bookmaker dopo la qualificazione di Israele alla finale
Turbolenza e balzo tra i bookmaker dopo la qualificazione di Israele alla finale
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Dal nostro inviato speciale a Malmö (Svezia)

“La domanda giovedì era se Israele si sarebbe qualificata. D’ora in poi ci chiediamo se questo Paese vincerà”, riassume 20 minuti lo storico Dean Vuletic, autore di L’Europa del dopoguerra e l’Eurovision Song Contest. Dopo l’annuncio della sua qualificazione alla finale, al termine della seconda semifinale dell’Eurovision, le possibilità di vittoria della cantante Eden Golan, rappresentante dello Stato ebraico, sono balzate tra i bookmaker. In meno di 24 ore sono passati dal 2% al 21%.

La ragione ? Rai 2, il canale italiano che ha trasmesso lo spettacolo giovedì, ha rivelato i dettagli dei risultati del televoto, in un banner scorrevole, al termine della trasmissione. Quasi il 40% dei voti del pubblico transalpino sarebbe andato a favore degli israeliani. Usiamo il condizionale perché venerdì l’emittente ha annunciato in un comunicato stampa che la divulgazione di questi punteggi, che dovevano rimanere riservati fino a domenica, era collegata a “un incidente tecnico” e che si trattava di “risultati incompleti”.

Dinamiche ucraine

Tuttavia, agli specialisti delle scommesse è bastato proiettare una dinamica simile a quella di cui aveva beneficiato l’Ucraina due anni fa. Il gruppo della Kalush Orchestra si è affermato grazie alla massiccia mobilitazione del pubblico europeo.

Dall’edizione 2023 le giurie non votano più durante le semifinali, solo il pubblico ha detto la sua. Alle persone che hanno dato il loro voto a Eden Golan per criteri legati al semplice apprezzamento della sua performance e della sua canzone, si aggiungono sicuramente quelli di larga parte della comunità ebraica e dei suoi sostenitori in reazione agli appelli al boicottaggio e all’esclusione di Israele. di cui si è parlato ampiamente negli ultimi mesi.

Giovedì a Malmö una manifestazione che ha riunito 12.000 persone ha denunciato la decisione dell’EBU (European Broadcasting Union, che organizza il concorso) di mantenere la partecipazione di Israele al concorso musicale. Molti di loro credono che il Paese utilizzi il palco dell’Eurovision come strumento potere morbido permettendogli di migliorare la propria immagine a livello internazionale. Molti criticano l’EBU per i suoi doppi standard essendo più indulgente nei confronti di Israele che nei confronti della Russia, bandita dalla competizione nel 2022.

“Non è il Consiglio d’Europa”

“La gente sopravvaluta il potere politico dell’EBU”, dice Dean Vuletic. È un’associazione di emittenti pubbliche, non è il Consiglio d’Europa o l’ONU. Il contesto non è paragonabile a quello seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: nessun paese partecipante ha tagliato i propri legami con Israele.

Gli artisti in gara in questa edizione hanno preso posizione firmando una dichiarazione congiunta chiedendo il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi del 7 ottobre. Molti hanno espresso il loro sostegno al popolo palestinese in modo più esplicito, come Bambie Thug, che rappresenta l’Irlanda.

Giovedì pomeriggio l’italiana Angelina Mango ha fatto visita alla sala stampa. Ha letto un breve messaggio ai giornalisti, che si concludeva con “Oggi spero che parli solo la musica” e poi ha cantato Concepitol’inno pacifista di John Lennon.

Concorrenza parallela

Poco prima, Jean-Noël Barrot, il ministro francese responsabile per l’Europa, aveva dichiarato da parte sua che “la politica non ha posto all’Eurovision”. Ritiene “inaccettabile” la “pressione sugli artisti” per boicottare Israele.

“Queste pressioni sono contrarie allo spirito del concorso, il cui motto è “Uniti dalla musica” e che mira a riunire i popoli d’Europa, e oltre, attorno alla creazione artistica e al canto. Questo è ciò che deve rimanere al centro della competizione”, insiste.

Questo sabato pomeriggio è prevista a Malmö una nuova manifestazione a sostegno della Palestina e contro la partecipazione di Israele all’Eurovision. In occasione della finale, la città vedrà svolgersi il concorso Falastinavision, organizzato da attivisti svedesi: parteciperanno quindici artisti provenienti da otto paesi.

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EDIT 10 MAGGIO ore 22:00: Durante la prova generale di questo venerdì sera, durante la quale le giurie hanno assegnato i loro voti, l’israeliana Eden Golan è stata fischiata da parte della Malmö Arena durante la sua esibizione.

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