Eurovision 2024: cantante israeliano fischiato durante le prove

Eurovision 2024: cantante israeliano fischiato durante le prove
Eurovision 2024: cantante israeliano fischiato durante le prove
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Questa è la rovina degli organizzatori dell’Eurovision Song Contest. Nonostante i tentativi dell’EBU (European Broadcasting Union) di allentare le tensioni, la partecipazione di Israele al Concorso, nel contesto della guerra a Gaza, continua a offuscare i suoi colori nonostante lo slogan “Uniti dalla musica” e la sua vocazione apolitica.

Da diversi mesi si levano voci contrarie a questa partecipazione, accompagnate da manifestazioni in tutta Europa e da inviti al boicottaggio. Anche nove paesi candidati (tra cui Mustii) hanno chiesto un cessate il fuoco duraturo.

Un mese prima dell’Eurovision, un candidato minacciato di morte.

In questo contesto, giovedì 2 maggio Israele ha sconsigliato ai suoi cittadini di recarsi nella città svedese di Malmö, dove si svolge la competizione, citando l’intenzione di “proteste anti-israeliane” E “inviti ad attaccare ebrei e israeliani”.

Una kefiah sul palco

Sul palco, come introduzione al primo spettacolo della semifinale, il cantante svedese-palestinese Eric Saade indossava una kefiah bianca sul braccio in sostegno del popolo palestinese. Un gesto che non è piaciuto agli organizzatori, che hanno vietato la pubblicazione online della sua esibizione.

Eurovision: un gesto non passato inosservato durante la prima semifinale

Due manifestazioni contro la partecipazione di Israele sono state autorizzate dalla polizia anche a Malmö – dove risiede una grande comunità palestinese – questo giovedì pomeriggio e sabato.

I manifestanti filo-palestinesi protestano contro la partecipazione di Israele all’Eurovision di giovedì 9 maggio in semifinale. ©Copyright 2024 Associated Press. Tutti i diritti riservati

Un’edizione sotto stretta sorveglianza

Se l’EBU, l’ente organizzatore dell’Eurovision, non ha mai preso in considerazione l’espulsione di Israele dalla competizione, la delegazione israeliana ha tuttavia dovuto rivedere più volte la sua copia riguardante la canzone che sarà eseguita dal suo giovane candidato.

Durante una prova questo mercoledì, alla vigilia della semifinale della competizione, il candidato israeliano ha cantato tra i fischi del pubblico. Si è udito ancora qualche applauso. “Non hanno messo a tacere Eden e non ci metteranno a tacere. Ci rivedranno domani”ha reagito la delegazione israeliana.

Nonostante le polemiche, la giovane artista ventenne Eden Golan, accompagnata da un sistema di sicurezza importante visti i messaggi di morte ricevuti, si presenterà bene questo giovedì sera nella seconda semifinale con “Hurricane”, con la ferma intenzione di qualificarsi per la finale di sabato. Come sarà accolta?

Perché Israele partecipa?

“L’Eurovision Song Contest è aperto a tutti i membri della European Broadcast Union, che rappresenta le emittenti di tutta Europa e del Medio Oriente. L’emittente pubblica israeliana è membro dell’EBU dal 1957 e partecipa all’Eurovision Song Contest da 50 anni. L’Eurovision Song Contest rimane un evento apolitico che unisce le persone di tutto il mondo attraverso la musica. risponde l’EBU sul sito della Competizione a questa domanda posta da alcuni eurofan.

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