Jean-Pierre Ferland, Pivot e Claude Jasmin

Jean-Pierre Ferland, Pivot e Claude Jasmin
Jean-Pierre Ferland, Pivot e Claude Jasmin
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In rapida successione ci lasciano due volti familiari: uno è del Quebec e l’altro è francese.

Il primo si chiama Jean-Pierre Ferland. L’altro si chiama Bernard Pivot. La televisione ci ha reso questi due volti così familiari che l’annuncio della loro morte ci ha tolto il fiato e ci ha strattonato il cuore come se fossero un fratello o un caro amico. Mentre l’immagine dell’altro si aggira nelle nostre teste, Il piccolo re, è una fortuna che lo abbiamo e tanti altri lombrichi continuano a tornarci in mente. Con quanta gioia ricordiamo tanti atteggiamenti bonari e sguardi intelligenti da parte dell’ospite Apostrofi chiacchierando con autori straordinari.

Queste morti prevedibili e che non volevamo vedere ci riportano momentaneamente a un’era benedetta della televisione che non esiste più, ma che vorremmo vedere rivivere. Questa volta eravamo decine e centinaia di migliaia a guardare contemporaneamente lo stesso programma sul canale 2 o sul canale 10. Questi momenti rassicuranti che alcuni cronisti chiamano ancora “messe elevate”.

Se escludiamo la sera di Capodanno su Radio-Canada – questa è effettivamente una “eccezione culturale” del Quebec – non ci sono più queste grandi masse. Non ce ne sarà mai un altro. Il nostro mondo della comunicazione non ha più nulla a che fare con quello di ieri e quello di oggi avrà una vita molto effimera, con l’intelligenza artificiale che già plasma quello di domani.

IL “FRANCESE MALEDETTO”

Come spiegare che Bernard Pivot abbia occupato così tanto spazio in Quebec, che sia stato così adorato e che, come in Francia, abbia incoraggiato tanti quebecchesi a leggere? Tuttavia, per decenni, il Quebec non fu molto accogliente nei confronti dei francesi. I primi che riuscirono ad inserirsi nella nostra radio e televisione furono trattati come “dannati francesi”. Questa etichetta maliziosa non ha mai attraversato la mente degli abitanti del Quebec che osservavano religiosamente Bernard Pivot Apostrofi.

È su TVFQ, antenato di TV5, che questo programma cult è stato trasmesso dal novembre 1979. Fino a due milioni di persone lo hanno seguito in Francia, dove esisteva dal gennaio 1975. Il Quebec ha naturalmente adottato Bernard Pivot come uno dei suoi . Ce lo ha restituito, invitando uno dopo l’altro i nostri autori Apostrofi.

UN SEGUACE DEL QUEBEC?

L’uomo era sincero e senza pretese. Dietro il suo aspetto bonario e malizioso c’era un’immensa simpatia per i suoi ospiti. Gli occhiali in una mano, il libro nell’altra, li riavviava per portare avanti la conversazione o per deviarla se l’argomento diventava compiacente o noioso. Lo ha sempre fatto con umorismo e gentilezza.

All’inizio di TQS, in uno spettacolo chiamato Claude, Albert e gli altricopiato direttamente in Apostrofiil defunto Claude Jasmin, comunicatore paragonabile a Bernard Pivot, avrebbe potuto essere il suo emulatore in Quebec se solo gli fosse stato concesso il tempo.

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