5 motivi per andare a vedere Esprit Coubertin al cinema

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Un film la cui trama è basata sul fallimento della Francia nella sua ricerca di medaglie olimpiche in patria? La FFL lo sognava, Jérémie Sein lo ha fatto. Ed esce oggi. Un vero inno ai nostri valori fondamentali di brio, disillusione e quasi vittoria, lo Spirito Coubertin ci trasporta per 1 ora e 18 minuti in un mondo meraviglioso fatto di sconfitte e delusioni francesi. Un mondo perfetto, insomma.

Ecco 5 ragioni – senza spoiler – andare a vedere questa commedia nei cinema oggi!

1. Léon Marchand, Teddy Riner, Antoine Dupont e Clarisse Agbegnenou non esistono

Immagina il divertimento. Niente Teddy e il suo carisma insolente che già da troppo tempo assicurano medaglie alla Francia. Niente Clarisse e il suo palmares plurimedagliato. E soprattutto, nessun titolo sul “nuovo Michael Phelps” che ci stressi. Fin dai primi secondi capiamo che la finzione ci risparmierà la fatica di soffermarci su questi sport fin troppo medagliati. In ogni caso, 1h18 sarebbe decisamente troppo breve per comprendere le regole del Judo o del rugby a sette.

Paul e il suo allenatore partecipano a un evento in cui la Francia non vince.

2. Diventerai un esperto nel tiro con la pistola

Hai pensato alle tue grigliate quest’estate? Come puoi esprimerti socialmente se non sei in grado di sorprendere i tuoi ospiti con uno o due aneddoti sentiti sulle discipline più carismatiche e insolite del mondo olimpico? Indeciso, mentale, preciso: il tiro con la pistola soddisfa tutte le esigenze del moderno hipster sportivo. Dimentica i 100 metri e la Mano, è troppo mainstream. Dobbiamo innovare adesso. Fuoco rapido, tiro a 3 posizioni, fucile da caccia olimpico… Troverai sicuramente quello che stai cercando da qualche parte.

Paul, l’eroe del film, e la sua valigetta

Più seriamente, il film permette di scoprire questa disciplina sottovalutata (primo grado) che davvero dovremmo vedere più spesso in televisione. Magari anche al posto di sport come il calcio o il tennis (secondo grado). Ci vediamo nel 2025 per il Virage Quiquampoix.

3. L’obiettivo delle 80 medaglie sta fallendo (oh?)

Forse l’aspetto più realistico dell’intero film. La Francia si sarebbe considerata troppo bella? Che strano. Ebbene, lo scenario continua a essere impeccabile poiché la scena immediatamente ambientata (letteralmente dopo 2 minuti, quindi non vi spoileriamo nulla) non mostra medaglie d’oro francesi durante i primi dieci giorni dei Giochi Olimpici di Parigi. Un sogno proibito della FFL che prende vita e che permette allo scenario di svolgersi su ottime basi.

4. Lo Spirito Coubertin, un inno alla sconfitta francese

Arroganza, speranze eccessive riposte dove non dovrebbero essere riposte, fiducia eccessiva in atleti che tuttavia non chiedevano nulla per poi ritrovarsi con scuse leggendarie: la Pacchetto iniziale della disillusione francese è meravigliosamente rispettato. A volte dimentichiamo persino la finzione. Perché dietro il suo aspetto comico, lo scenario del “cattivo sport che dovrebbe permettere alla Francia di salvare il proprio onore” è anche un formidabile affronto per chi a volte tende a dimenticare che ci sono 43 discipline ai Giochi Olimpici (tra cui non il karate, noi). ti ricordo).

Gregoire Ludig e Laura Felpin

5. Un trattamento mediatico con le cipolline

Stanchi del solito sentimentalismo sui fallimenti dello sport francese? Stanchi della tradizionale benevolenza post-fallimento dei nostri atleti che consiste nel dare una pacca sulla spalla rassicurando il diretto interessato perché beh è colpa della sfortuna? Va bene. Nello Spirito Coubertin, il trattamento mediatico è amplificato dal duo DAVA, che, nella tradizione dei nostri canali di informazione continua, non esita a combinare l’oltraggioso con il piacevole. Sequenze eccezionali, tra violenza inutile e tradizionale malafede.

Vi lasciamo al trailer. Bel film !

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