Viaggio nella terra degli inseparabili di Marguerite Bordat

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Il mondo classico ereditato dai greci ci ha abituato a vivere in un mondo ordinato, un mondo dove ogni cosa è separata, gerarchica, al suo posto. Anche il teatro con il suo pesante sipario si fonda su questo principio di separazione tra la scena e la sala, tra il visibile e l’invisibile, tra i ruoli e le funzioni di ciascuno…

La separazione ci ha imposto un modello semplificato del mondo. La realtà però è caotica, turbolenta, ordinata certo, ma in modo complesso. E la separazione, che fino ad allora modellava la nostra concezione della realtà, oggi cede ovunque di fronte all’evidenza dell’inseparazione. La scienza ce lo insegna, la globalizzazione dell’economia la fa vivere, internet e i collegamenti di comunicazione lo materializzano, l’ecologia e la necessaria solidarietà che essa induce ce lo impongono.

Il nostro periodo storico è caratterizzato da una logica di interdipendenza e di interrelazione generalizzata.

E se condividessimo una nuova esperienza sensoriale: quella di uno spazio senza gerarchia, uno spazio inseparabile dove tutto, tu, noi, le cose, il tempo, il fuori, il dentro, le parole, il pensiero, il velluto delle poltrone, il sorriso di un usciere? , la polvere nell’aria, lo sbattere di una porta, l’agilità del pavimento, la morte del tragico, sarebbero sullo stesso piano, collegati e rispondenti l’uno all’altro

E se, come esploratori liberati dai codici e dai vincoli di un vecchio modello, partissimo alla scoperta di un’altra forma di realtà, quella dell’inseparazione? Allora, presi dallo stupore, scopriremmo forse un teatro come non lo abbiamo mai visto prima. Un modo per condividere insieme una nuova immagine del mondo.

E di cosa abbiamo più bisogno oggi, se non di una nuova immagine del mondo?

Viaggio nella terra degli inseparabili
Una proposta teatrale di
Margherita Bordat

inventato in collaborazione con
Céline Aguillon – responsabile della distribuzione
Natasha Hopkins Shaw – direttrice di produzione
Hans Kunze – creatore e direttore del suono
Sébastien Lemarchand – ideatore e responsabile luci,
Thomas Mardell – attore,
Satchie Noro – coreografo
Richard Penny – costruttore e macchinista

Dominique Quessada – filosofo
Pascal Rénéric – attore
Morgan Romagny – direttore generale
Valérie Schwarcz – collezionista
Caroline Tigeot – amministratore di produzione
Muriel Valat – attrice e manager
Catherine Vinatier – attrice
Jeanne Volfer – assistente costumista
Séverine Yvernault – costumista

Produzione: azienda La Belle Meunière
Coproduzioni: La Comédie de Saint-Étienne – CDN, TJP – Centro nazionale d’arte drammatica di Strasburgo – Grand Est, CDN de Tours – Théâtre Olympia
Sostegno: Théâtre des 13 vents – CDN Montpellier, programma di residenza “Villa Saint-Louis Ndar” dell’Istituto Francese del Senegal, Le Cube – Studio Théâtre a Hérisson

L’azienda La Belle Meunière è approvata dal Ministero della Cultura DRAC Auvergne-Rhône-Alpes, dal Consiglio regionale dell’Alvernia Rodano-Alpi e sostenuta dal Consiglio dipartimentale dell’Allier.

Il cubo del riccio 6
Dal 16 al 20 novembre 2024

TJP – CDN Strasburgo Grand Est – Strasburgo
dal 4 al 6 dicembre 2024

Scena nazionale Chambéry Savoia – Chambéry
15 e 1 gennaio 2025

Francia – scena nazionale – Meylan
22 e 23 gennaio 2025

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