Gnaoua Festival 2024: Aïta Mon Amour, BCUC e Simon Shaheen Quartet in cartellone

Gnaoua Festival 2024: Aïta Mon Amour, BCUC e Simon Shaheen Quartet in cartellone
Gnaoua Festival 2024: Aïta Mon Amour, BCUC e Simon Shaheen Quartet in cartellone
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Il gruppo Aita Mon Amour, nel programma di questa 25a edizione del Festival Gnaoua e World Music. Credito: Festival Gnaoua

Meno di due mesi ci separano dalla 25esima edizione del Festival Gnaoua e World Music di Essaouira che dal 27 al 29 giugno compirà il suo primo quarto di secolo. Quest’anno sui palchi del Festival si esibiranno artisti provenienti dai quattro angoli del mondo

Anche quest’anno, come di consueto, lo promettono gli organizzatori “Virtuosi strumentisti e fenomeni scenici”. Tra loro, Alune Wade (Senegal), Aïta Mon Amour (Marocco, Tunisia), BCUC (Sudafrica), Simon Shaheen Quartet (Palestina) e Ablaye Cissoko & Cordaba (Senegal) condividono una passione comune per il patrimonio musicale africano e arabo, che ognuno di loro reinterpreta e reinventa a modo suo.

Oltre a questa esplorazione, incarnano un’ampia varietà di generi, dall’Afrobeat all’Aïta, passando per il Jazz, la musica tradizionale araba, il Soul e persino il Punk Rock, sottolineano gli organizzatori.

Bassista, compositore e viaggiatore musicale, Alune Wade continuerà quest’anno la sua esplorazione dei segreti della trance Gnaoua a Essaouira, accompagnato da altri artisti rinomati, in particolare BCUC.

“Partecipare a un concerto del BCUC è un’esperienza galvanizzante e indimenticabile”, Lo credono gli organizzatori, i quali notano che la potente energia di questo gruppo di Soweto, che mescola musica tradizionale africana, soul e punk rock per creare una trance unica e festosa, promette di elettrizzare il Festival.

Per quanto riguarda Aïta Mon Amour, il duo ci condurrà in un viaggio accattivante attraverso queste canzoni rurali secolari, rese popolari dai Chikhate, con la missione di reinterpretare la tradizione con strumenti attuali.

Simon Shaheen, con la sua brillante interpretazione della musica araba e le commistioni che realizza con altre tradizioni musicali, permetterà al pubblico internazionale di scoprire tutta la bellezza della cultura araba.

Infine, sarà presente quest’anno al Festival anche Ablaye Cissoko, uno dei più grandi suonatori di kora, che incarna l’incontro tra le tradizioni mandinka e la creazione contemporanea.

Ben 400 artisti accenderanno i palchi del Festival nel mese di giugno durante i 53 concerti previsti. Come ogni anno sono in programma concerti fusion, lila intimi e grandi dibattiti di idee, ma anche laboratori musicali per scoprire e apprendere la musica Gnaoua, i suoi strumenti, i suoi ritmi e la sua storia.

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