ritorno al massacro familiare in “Portare dentro gli accusati”

ritorno al massacro familiare in “Portare dentro gli accusati”
ritorno al massacro familiare in “Portare dentro gli accusati”
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Ma cosa può aver spinto Jordan Lenisa a uccidere freddamente tre membri della sua famiglia, e a tentare di strangolare un quarto? Questa domenica 5 maggio, in occasione della sua nuova uscita in onda alle 21:10 su RMC Découverte, il programma “Lasciate entrare gli accusati” torna sull’omicidio familiare avvenuto il 26 luglio 2012 a Bozel, in Savoia.

Quel giorno, in uno chalet nel comune di Tarentaise situato a pochi chilometri da Courchevel, il giovane di 23 anni aspettava l’arrivo della sua famiglia, armato di una pistola automatica calibro 6,35 mm. Suo fratello Benjamin, 17 anni, è stato il primo a morire, colpito alla testa. Poi è stata la volta del fratellino Victor, che il giorno dopo avrebbe festeggiato il suo ottavo compleanno. Infine, suo padre Florent, 49 anni, noto imprenditore della regione, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco al ritorno dal lavoro.

Una volta commessi questi tre omicidi, Jordan Lenisa ha aggredito sua madre Murielle, cercando di torcerle il collo, soffocarla con dei cuscini e poi colpirla con un tronco. Riuscendo finalmente a fuggire, è lei ad allertare i servizi di emergenza dopo essere riuscita a calmare il figlio nella sua follia omicida. Jordan Lenisa è stato arrestato sul posto subito dopo l’incidente.

Il denaro come movente?

Come spiegare una tale esplosione di violenza? Cosa è successo nella testa del giovane per portarlo a raggiungere una fine del genere? Chi gli sta vicino è convinto: lo ha fatto per soldi. “È un’osservazione terribile vedere che ama il denaro più della sua stessa famiglia. Purtroppo è chiaro che è così. Per me, il movente è molto chiaro: si tratta di denaro”, ha dichiarato la madre dell’imputato davanti alla corte d’assise di Savoia, durante il processo contro il figlio, nell’ottobre 2015. “È stato un agguato, lui aspettava noi tutti con freddezza, questo è molto chiaro”, aggiunge. Una tesi difesa anche dalla sorella minore Charlène.

Il giorno prima dell’omicidio, Jordan Lenisa aveva mostrato ridendo l’arma e le munizioni davanti agli amici, annunciando loro che avrebbe ucciso la sua famiglia ed ereditato. Non l’hanno preso sul serio. Negli anni precedenti aveva mostrato il suo interesse per il denaro e la vita facile.

Bugiardo incallito, giocatore d’azzardo e persona pigra

Da parte sua, Giordano Lesina non nega i fatti, se non che assicura che non voleva uccidere sua madre, ma solo farla fuggire. I motivi del suo gesto, però, restano un mistero dopo quattro giorni di udienza: descritto come un bugiardo incallito, giocatore d’azzardo e pigro, le sue dichiarazioni non permettono di vedere più chiaramente. Anche raggiunto “gravi disturbi della personalità” – era già stato internato in psichiatria – egli sostiene in udienza di aver ucciso il padre per “odio” perché lo “sminuiva continuamente” poi di aver “sentito una voce” che gli diceva di uccidere anche i suoi due fratelli.

L’8 ottobre 2015, mentre il procuratore generale Jacques Dallest aveva chiesto 30 anni di reclusione penale con 20 anni di sicurezza, Jordan Lenisa è stato condannato per il triplice omicidio di suo padre e dei suoi due fratelli nonché per quello di tentato omicidio di sua madre ad una condanna a 20 anni di reclusione penale, accompagnata da un periodo di sicurezza di 13 anni.

Prima che la corte si ritirasse per deliberare, l’allora 27enne voleva “chiedere perdono” a sua madre e a sua sorella “per il male” che aveva fatto loro.

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