Mostre, progettazione confezione e fragranze, opere profumate, prezzi… I fiorenti rapporti tra le case profumiere e il mondo dell’arte contemporanea sono più intensi che mai. Panoramica delle ultime innovazioni e delle partnership di successo.
La scia di un profumo Shalimar… Questo è ciò che – attenti – i visitatori della retrospettiva dedicata a Louise Bourgeois potranno riconoscere tra le navate laterali della mostra appena inaugurata al Mori Art Museum di Tokyo. Come se l’artista, che ha portato con sé il prezioso nettare per tutta la vita, avesse appena voltato le spalle e lasciato la stanza. Un’idea unica, che dobbiamo ad Ann Caroline Prazan, direttrice del patrimonio e delle relazioni artistiche di Guerlain. “Dal 1828, anno in cui è stata fondata la casa, le cinque generazioni di creatori hanno sempre collaborato con artisti, affermati o emergenti. Pierre-François-Pascal Guerlain, il fondatore, capì molto presto che queste collaborazioni avrebbero fatto la differenza e che era necessario non solo progettare belle fragranze ma anche bellissimi oggetti.spiega. Il mio compito è perpetuare questo lavoro di risonanza. » Quello che fa da 24 anni, collaborando con numerosi artisti, titolari di diritti – Maison Matisse, archivi Yves Klein, ecc. – o artigiani d’arte.
È il caso, ad esempio, di Anne Lopez, che è alla sua seconda collaborazione con la casa di profumi. In questa occasione, l’artista ha ricevuto l’ordine di creare ornamenti per 4.885 bottiglie del profumo Muguet. Per sei mesi ha applicato a mano petali in stucco bianco e oro a 22 carati su ciascun contenitore, ispirandosi alla pianta i cui fiori sbocciano all’inizio di maggio. Una vera opera d’arte, insomma, per un oggetto di grande finezza, acquistabile per la bella cifra di 750 euro. Per Anne Lopez, questo tipo di collaborazione si rivela arricchente in più di un modo. “Questo mi ha permesso di scoprire un nuovo linguaggio, di dare vita al mondo degli affreschi e dei bassorilievi, di lavorare sul volume e su nuovi materiali – in questo caso il vetro – ma anche di cambiare scala”spiega l’artista finora conosciuta per i suoi bassorilievi e le sue creazioni murali. Una logica dell’ordine che non risale a ieri e che ritroviamo oggi in tutte le case prestigiose, attraverso collaborazioni con star internazionali come Jean-Michel Othoniel da Dior, Frank Gehry da Louis Vuitton o anche Sylvie Fleury da Chanel.
Dalle finestre ai binari per quadri
Non contenti di collaborare con gli artisti, i profumieri si invitano anche alle pareti dei musei. Sia attraverso viaggi olfattivi – come quello ideato dal profumiere Givaudan nella mostra permanente di Beaux-Arts de Lyon nel 2012 o come parte della mostra “Leonardo da Vinci e i profumi del Rinascimento” al Le Clos Lucé ad Amboise nel 2024 – mostre dedicate al mondo dei profumi – alla fine del 2022, Chanel ha realizzato il suo “Grand Numéro” con una spettacolare mostra al Grand Palais Éphémère dedicata all’iconico Numero 5 – o alla loro storia – per la mostra “Profumi del Orient” all’Institut du Monde Arabe nel 2023-2024, il naso britannico Christopher Sheldrake ha ricreato 30 fragranze esclusive, portando il visitatore dall’Alto Atlante alle rive dell’Oceano Indiano. Anche gli artisti contemporanei si occupano dell’argomento, come nel caso delle sculture profumate di Chantal Sanier esposte in “Odoramento” all’Hôtel de la Marine o nella mostra “Par la fume” presentata fino ad ora al 14 dicembre al POUSH. una residenza artistica situata nell’ex fabbrica della casa di profumi LT Piver, ad Aubervilliers.
Ancora più sorprendente è che i marchi mettono le loro valigie profumate sugli stand delle fiere d’arte contemporanea. Nel febbraio 2024, Coty ha lanciato il suo nuovo elisir Infiniment Coty in occasione dell’1-54 a Marrakech. A marzo Memo Paris era presente per il 17e edizione di Drawing Now, dando il via al lancio della sua nuova fragranza Cappadocia. Ha poi preso in considerazione la fondatrice del marchio, Clara Molloy “un evento che possa configurarsi come una vera e propria proposta artistica”. Le viene affidata l’area VIP della fiera e invita il duo di artisti Florentine e Alexandre Lamarche-Ovize a “reinventare il luogo, dai mobili agli arredi” : “Lì convivevano profumi, quadri realizzati per l’occasione e ceramiche molto belle. » Una partnership sensata secondo lei, perché il brand condividerebbe con il mondo dell’arte contemporanea “lo stesso pubblico” : “Curioso, sensibile, amante dell’arte, interessato a tutte le forme di creazione”riassume Clara Molloy, che ha già collaborato con Art Genève e Asia Now.
Un’idea condivisa da Ann Caroline Prazan, secondo la quale il pubblico di questi eventi artistici, come quello della profumeria, “è fatta di esteti, persone che amano la bellezza”. Tanto da indurre i brand a continuare queste succose collaborazioni attraverso proposte sempre più inaspettate. Per la prossima edizione di Art Basel Paris, la casa Guerlain, che collabora con Fiac da quasi 20 anni, svelerà in esclusiva una nuova fragranza composta dal naso Delphine Jelk e da un flacone di porcellana bianca disegnato da Lee Ufan, mentre che il suo ammiraglia dell’Avenue des Champs-Élysées ospiterà una mostra di artisti coreani contemporanei, “Good Morning Korea: nella terra delle mattine calme”.