“Voglio parlare con mia mamma”, questa telefonata allo show di Julien Courbet Call for Witnesses non è quello che sembra

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Il 1° ottobre 2024, nella trasmissione Chiamata ai testimoni trasmessa su M6, la squadra è tornata alla serata che aveva dedicato alla scomparsa di Lina lo scorso maggio. Durante la trasmissione in diretta, una giovane donna l’ha contattata per posare come l’adolescente desiderava dal 23 settembre 2023 nel Basso Reno.

“Sono Lina.” La chiamata ricevuta dal team di Julien Courbet su M6 iniziava con materiale particolarmente confuso.

Il 28 maggio, mentre la serata era dedicata alla scomparsa di Lina, una donna ha contattato il programma fingendosi l’adolescente che aveva 15 anni al momento della sua scomparsa nel Basso Reno.

“Io sono Lina”

La voce fuori campo Chiamare testimoniin onda su M6, è tornata questa strana telefonata martedì sera. “Contro ogni aspettativa, arriva una chiamata in call room. Gli spettatori che non ne sanno nulla non sospettano per un solo secondo la scarica di adrenalina che provocherà nel volontario dell’ARPD [Assistance et recherche de personnes disparues] chi lo riceve”.

E per una buona ragione, la volontaria in questione si imbatte in una giovane donna che afferma di essere Lina.

A cosa risponde “Sei tu, Lina?” il suo interlocutore. La donna in linea continua: “Vorrei parlare con mia madre, per favore.” Cercando di restare in contatto con la donna che si presenta come l’adolescente scomparsa, il volontario avverte la squadra.

Una bufala

La possibilità che si trattasse di una bufala è stata discussa dietro le quinte. Si è quindi deciso di non avvisare la madre di Lina, che era sul set dal vivo.

Fanny Groll è stato convocato poco dopo dalla polizia per essere informato di questa chiamata. Le autorità le hanno fatto ascoltare la registrazione e la madre di Lina è stata categorica: non era sua figlia in linea, dice il giornalista Sébastien Dias Almas, che lavora per Chiamare testimoni.

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