Covid-19: le mutazioni del virus SARS-CoV-2 restano sotto sorveglianza

Covid-19: le mutazioni del virus SARS-CoV-2 restano sotto sorveglianza
Covid-19: le mutazioni del virus SARS-CoV-2 restano sotto sorveglianza
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l’essenziale
È apparsa FLiRT, una sottovariante del SARS-CoV2 responsabile del Covid-19. Se non provoca forme gravi, i virologi restano vigili e ne seguono attentamente l’evoluzione.

Il professor Jacques Izopet è a capo del dipartimento di virologia dell’ospedale universitario di Tolosa. Il suo team monitora gli sviluppi delle varianti del virus SARS-CoV-2 dall’inizio dell’epidemia di Covid-19.

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Qual è questa nuova variante responsabile dell’attuale ripresa dell’epidemia di Covid?

Dall’emergenza Covid sono stati regolarmente effettuati test in laboratorio e sequenziati campioni per determinare i possibili sviluppi della SARS-CoV-2. Ciò comporta il monitoraggio del genoma cellulare di questo virus, l’osservazione delle mutazioni nelle sue proteine ​​di superficie e il modo in cui interagiscono con i nostri anticorpi. Il virus attualmente circolante appartiene ancora alla grande famiglia della variante Omicron, ma sotto questa variante esistono diversi lignaggi. L’attuale virus appartiene al lignaggio JN1 e alla sottocategoria KP-2. Parliamo del virus FLiRT, in riferimento alle mutazioni osservate nelle sue proteine ​​di superficie.
Se si parla di ripresa dell’epidemia è perché la sua proporzione aumenta regolarmente, con una preponderanza attualmente compresa tra il 20 e il 30% a livello nazionale. Tale stima resta tuttavia approssimativa dato il basso numero di test; e non ci sono in questa fase ricadute ospedaliere in termini di ricoveri di casi gravi. Si prevede che a poco a poco il KP-2 raggiungerà il 100%.

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“Nessuna forma grave”

Cosa lo caratterizza dal punto di vista clinico?

Questa nuova variante non si associa a forme più gravi e il suo potere patogeno rimane equivalente alle precedenti. Ciò che determina la patogenicità di questi virus è l’ospite stesso e l’immunità che ha sviluppato attraverso precedenti malattie e vaccinazioni. La popolazione presenta attualmente un buon livello di immunità che spiega l’assenza di forme gravi; ma in assenza di manifestazioni cliniche molto marcate, è comunque molto importante monitorare in laboratorio il genoma cellulare di questi virus

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L’OMS non considera più il Covid-19 una pandemia globale, ma c’è ancora da temere il rischio di una grave mutazione?

Allo stato attuale delle conoscenze, poiché il virus circola molto e i vaccini sono ampiamente utilizzati nella popolazione, non viene mantenuta l’ipotesi di un SARS-CoV-2 molto virulento, che genererebbe quanto abbiamo visto in passato. L’immunità collettiva aumenta, si rafforza, il che oggi ci tiene lontani dalla rapida insorgenza di un rischio. Ovviamente però non possiamo fare affidamento esclusivamente sulla circolazione naturale del virus. Il vaccino resta un’arma essenziale, soprattutto per le persone più vulnerabili a partire dall’autunno, periodo in cui ci troviamo di fronte ad una maggiore circolazione del virus.

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