Dopo aver recitato negli ultimi anni in film di successo C’era una volta… a Hollywood, L’irlandese, Casa Guccima anche Knox se ne va di Michael Keaton o le due stagioni della serie Cacciatori su Prime Video, Al Pacino realizza ancora una volta un evento, ma questa volta fuori dai set cinematografici: la leggenda vivente del cinema pubblicherà le sue memorie, Sonny Boy18 ottobre 2024.
L’attore ha avuto il tempo di chiedere aiuto prima di ammalarsi
In questa occasione, l’attore 84enne ha rilasciato un’intervista al New York Times nella quale ha fatto importanti rivelazioni, in particolare riguardo alla sua salute. Apprendiamo che quattro anni fa, nel 2020, la pandemia provocò quasi la scomparsa di Al Pacino. Quest’ultimo, infatti, soffriva di una gravissima forma di Covid-19. In pessime condizioni”disidratato“e febbricitante, quello da poco diventato padre per la quarta volta aveva sentito che la situazione era”INSOLITOPreoccupato, ha poi mandato a chiamare”un’infermiera” prima di sentirsi male.
Al Pacino racconta la sua morte nel mezzo di una pandemia
Quando arrivarono gli aiuti, la stella Padrino e Scarface era inanimato da “pochi minuti“:”Ero a casa e sono morto. Veramente. Non avevo più polso. (…) Non ho visto alcuna luce bianca. Non c’è nulla. Amleto disse “essere o non essere”. (…) E non c’era niente. Me ne ero appena andato. Non ci avevo mai pensato prima in vita mia“. In totale, “sei soccorritori (…) e due medici“è venuto in aiuto di Al Pacino nel suo salotto. In questo periodo di pandemia tutti avevano preso la precauzione di indossare una tuta protettiva.”Erano vestiti come se venissero dalle profondità della galassia. È stato molto inquietante aprire gli occhi e vedere questo. Tutti mi circondavano e dicevano: “È tornato in sé”. E’ vivo’“, ricorda l’americano.