L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha trascorso due notti nell’ambasciata ungherese, i suoi oppositori lo accusano di voler “fuggire” dalla giustizia

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L’ex presidente brasiliano è oggetto di numerosi procedimenti giudiziari, in particolare per il sospetto di un “tentativo di colpo di stato” nel 2022 per mantenere il potere.

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Pubblicato il 26/03/2024 09:38

Tempo di lettura: 2 minuti

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L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, a San Paolo, il 25 marzo 2024. (BRUNO ESCOLASTICO SOUSA SILVA/NURPHOTO/AFP)

Stava cercando di sfuggire alla giustizia, secondo i suoi oppositori. Un puro “finzione”, secondo i suoi avvocati. Circondato da indagini legali, l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha trascorso due notti presso l’ambasciata ungherese a Brasilia a febbraio, ha rivelato New York Times Lunedì 25 marzo.

Le immagini di videosorveglianza pubblicate dal quotidiano americano mostrano l’ex presidente entrare nell’ambasciata ungherese la sera del 12 febbraio e uscirne il 14 nel pomeriggio. Pochi giorni dopo un’operazione di polizia durante la quale gli è stato vietato di lasciare il territorio, a causa del sospetto di un “tentativo di colpo di stato” fomentato da Jair Bolsonaro e dai suoi parenti per mantenere il potere nonostante la sconfitta elettorale del 2022 contro il suo rivale di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva.

La sinistra si è affrettata ad affrontare la questione. L’ex leader dell’estrema destra intendeva farlo “fuggire (…) per paura di essere giudicato per i suoi crimini, di essere condannato e di essere imprigionato”accusato https://twitter.com/gleisi/status/1772350689894600800 Gleisi Hoffmann, presidente del Partito dei Lavoratori di Lula (PT). Un deputato dello stesso partito, Lindbergh Farias, ha annunciato di aver contattato la Procura Generale della Repubblica per chiedere la “carcere preventivo” di Jair Bolsonaro.

“Notizie false”, hanno ribattuto i suoi avvocati. Hanno ammesso in un comunicato stampa che il loro cliente lo era stato “siamo stati per due giorni” nell’ambasciata di questo “paese amico”, guidata da Viktor Orban, un altro rappresentante della destra radicale. Ma secondo loro era andato lì “su invito” autorità ungheresi, con l’unico scopo di “discutere il contesto politico dei due paesi”. “Ogni altra interpretazione (…) è finzione”ha insistito la difesa.

Dichiarato ineleggibile nel giugno 2023 per aver diffuso false informazioni sul sistema brasiliano di urne elettroniche, Jair Bolsonaro ha visto stringersi il cappio giudiziario dopo la sua sconfitta. Il 19 marzo la polizia federale ha raccomandato il suo rinvio a giudizio in un caso di falsificazione di certificati di vaccinazione contro il Covid-19. È anche nel mirino della giustizia per la presunta appropriazione indebita di doni ricevuti da paesi stranieri, compresi gioielli offerti dall’Arabia Saudita. L’ex capitano dell’esercito rimane comunque molto popolare nel suo campo, come dimostra una grande manifestazione in suo sostegno a San Paolo il 25 febbraio che ha riunito, secondo le stime dei ricercatori, circa 185.000 persone.

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