Virginie Hocq non ha voluto lasciare che la tristezza lo invadesse quando suo padre è morto nel 2018. Anche l’umorista e la sua famiglia hanno un’abitudine piuttosto originale davanti alla tomba di questo.
Virginie Hocq, in vendita per la stanza Orgoglio e pregiudizi che ha adattato al teatro Saint-Georges di Parigi, è andato a RTL. L’umorista belga è stata interrogata in particolare sulla morte di suo padre, avvenuta nel 2018. Ha voluto scrivere il cognome di suo padre in modo molto preciso e oggi conserva strane abitudini davanti alla sua tomba, come ha raccontato al microfono della radio.
Virginie Hocq: il suo divertente omaggio a suo padre…”Riportiamo le sedie pieghevoli“
L’attrice 49enne ha rivelato che quando avrà “dovevo scegliere la lapide“Da parte di suo padre, ha dato un suggerimento divertente al dipendente delle pompe funebri:”Gli ho detto: “Io invece voglio che il cognome hocq sia scritto in minuscolo con la q maiuscola”.“. L’umorista voleva sdrammatizzare la morte di suo padre e farli ridere”vecchiette nei cimiteri“.
“Vai a vedere la tomba di mio padre, ha un q enorme“, Ha detto. Ma non è tutto. Per infondere una dose di umorismo nel difficile contesto della morte, Virginie Hocq e la sua famiglia non si recano mai al cimitero durante il giorno di Ognissanti ma si pongono come punto d’onore di andarci l’11 marzo. “Perché dà’ ridiamo“, ha spiegato al conduttore Eric Dussart prima di specificare:”Riportiamo sedie pieghevoli e un aperitivo“. Questo non è banale…
Virginie Hocq: perché la sua famiglia era “ubriaco“Al funerale di suo padre
Subito dopo la morte di suo padre, tanto che il suo ultimo omaggio è a immagine di questo, l’umorista ha addirittura cambiato le condoglianze per renderlo più divertente. “”C’era questa frase: ‘Non sono lontano, dall’altra parte della strada…’. E io avevo aggiunto: ‘Prendi la rotonda, la seconda a sinistra…“, ha detto colei che è stata ispirata dalla morte di suo padre per scrivere il suo spettacolo O quasinel 2020.
La cerimonia si è svolta nella collegiata di Nivelles, città natale del belga: “È una chiesa enorme, è canonica, mio padre l’amava“. Virginie Hocq che non voleva affrontare il”tristezza degli altri“, non ha esitato a spingerli a bere durante il funerale!”Erano imbottiti! Oggi dicono spesso a mia suocera: ‘È stata una bella festa“, ha concluso, felicissima di aver potuto portare un po’ di leggerezza in questi momenti spesso pesanti e difficili.