France Télévisions è in questo momento un po’ in subbuglio. Scopriamo che alcuni “testimoni” apparentemente neutrali, nei documentari prodotti dai canali pubblici, erano in realtà attivisti di estrema sinistra (cavolo!), e apprendiamo, in questi giorni, che il gruppo, pur finanziato dalle tasse di un paese decisamente molto bel contribuente, continua a perdere soldi. Ma invece di modificare la propria linea editoriale, o semplicemente di mettere in discussione se stessi, editorialisti e ospiti di Che epocaIl talk show di Léa Salamé ha deciso di continuare il suo slancio.
Possiamo finché siamo a sinistra
In questo spettacolo possiamo facilmente dichiarare che Elon Musk, quest’uomo che vuole mandare gli esseri umani alla conquista di Marte, ha guadagnato centinaia di miliardi di dollari e riformerà la pubblica amministrazione americana, è un “stronzo grasso”. È normale, visto che siamo in Francia, e siamo di sinistra: rappresentiamo l’intelligenza, la bontà, la verità. Tutti coloro che non sono d’accordo con il Bene, la Verità e l’intelligenza sono necessariamente degli imbecilli. Basta vedere come France Inter, come ha scritto Jean Kast su queste colonne, fatica a interpretare l’elezione di Donald Trump. Questo è il problema dell’autoproclamata intelligenza: quando la realtà non è conforme alle sue previsioni, la casta politico-mediatica francese non dispone del software adatto. Errore 404. Allora – è molto più semplice che pensare – resta l’insulto.
Christine Ockrent (rappresentante, se mai ce n’è stata una, di questo campo del Buono e del Vero che raramente va oltre la circonvallazione interna) è stata, questo fine settimana, ospite di Léa Salamé. Ha preso parte allo spettacolo, ponendo domande immaginarie alle personalità di cui le sono state mostrate le foto. Foto impegnative, molto mancine anche quella: coraggiose come lasciare X quando a nessuno importa… Insomma, a Elon Musk, Christine Ockrent vorrebbe porre la seguente domanda: “Hai dodici figli. Quanto costa la prossima cucciolata? »
Le famiglie numerose hanno « cucciolate » ma non tutti
OK. Quindi, le famiglie (molto) numerose sono famiglie di animali, che vengono conteggiate in “cucciolate”. Non sappiamo se la Ockrent avrebbe avuto il coraggio mozzafiato di porre questa domanda ad altri nuclei familiari ad altre latitudini, o addirittura, in Francia, alla famiglia di Adama Traoré (17 figli nati da quattro donne, tra cui diversi recidivi ), ma immaginiamo di no, perché questo genere di sporche invettive riguardano solo le famiglie bianche di destra. E avere tanti figli significa averne troppi, probabilmente? Una vera famiglia è composta da uno o due figli, e la lasciamo lì? È vero che allevare una famiglia numerosa a volte è difficile. È anche vero, infine, che il disprezzo per le famiglie è il sintomo di una società malata, che odia la vita pur contando su chi ha trovato una casa per pagare le pensioni.
Di fronte alla signora Ockrent, Léa Salamé ha detto: “Han…. » un po’ ammirati, un po’ scioccati, come alle medie, quando dicevamo “Han, non mi sarebbe piaciuto!” » di fronte ad una frase shock inviata senza eccesso di carità nel cortile di gioco. COSÌ. Mentre l’America si prepara a inviare astronauti su Marte, firma con tutte le sue forze decreti per cambiare il volto del mondo e promette un’“età dell’oro”, in Francia restano le “piccole speranze” di Bayrou, mentre i giornalisti ripieni di sussidi fanno battute di fine banchetto destinate a diffamare le famiglie. Quanto a quale dei due è sulla strada della guarigione…
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