Dopo le sue notevoli apparizioni in Storia segreta 3 su TF1 e dentro Angeli 2 su NRJ12, Jonathan, di nuovo dentro Il cervello su W9, lasciò la Francia. Durante un'intervista rilasciata a Tele-tempo liberoil candidato ha spiegato di aver vissuto male alcuni aspetti della copertura mediatica.
Nonostante tredici anni di assenza dalla televisione, Jonathan dimostra di non aver perso nessuno dei suoi talenti televisivi. Presente al casting di Il cervellolo show lanciato il 9 dicembre su W9, il trentenne riesce a distinguersi tra altri partecipanti esperti e molteplici partecipazioni a reality show. Già all'epoca, colui che avrebbe avuto il”QI d'Einsteinirruppe lo schermo. Solo che a differenza di tanti suoi compagni, lanciati disperatamente nella carriera dei reality, l'ex membro della Casa dei Segreti è svanito nel nulla, quasi senza lasciare traccia. A margine un'intervista rilasciata a Tele-tempo liberoil padre di due figli ha spiegato di non aver vissuto molto bene la copertura mediatica.
“Non è mai stato cattivo, ma mi ha colpito“: Jonathan (Il cervello) ripercorre le critiche ricevute dopo le sue prime apparizioni in televisione
Sebbene i social network non abbiano avuto la stessa risonanza all’inizio degli anni 2010, i candidati non sono stati risparmiati. “Sono rimasto molto colpito dalle recensioni e dai commenti. Anche se non è mai stato cattivo, mi ha colpito“, presume Jonathan, che ricorda alcune parole viste all'epoca su Twitter o Facebook. Se oggi, a chi vive negli Stati Uniti non interessa quello che si può dire di lui, ammette di non avere abbastanza prospettiva né un grado di “Non mi interessa” piuttosto elevato durante il periodo da lui menzionato.
“Ero sempre con i miei due telefoni“: Jonathan (Storia segreta 3) ricorda le conseguenze della sua copertura mediatica
Se si considera oggi una delle persone più fortunate del mondo, grazie alla sua famiglia e alla sua vita quotidiana, il giovane attesta di aver vissuto un lungo periodo di meno benessere dopo Storia segreta. Pur considerandosi una persona molto riservata e rispettosa dei momenti condivisi con chi gli sta vicino, ammette di essersi quasi trovato in una situazione pericolosa. “I miei amici mi dicevano che era orribile passare le serate o il tempo con me. Ero sempre con i miei due telefoni e la mia segretaria per gestire le preoccupazioni“, ricorda. La sua realizzazione lo fece lasciare la Francia per ricostruire la sua vita, altrove, in pace, e gli permise di fondare la sua famiglia. “La mia vita è così bella che non può accadermi niente di male“, conclude, affermando che non si lascerà mai più consumare dalle critiche o dalle preoccupazioni legate alla sua mostra.
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