È stata una giornata di lavoro insolita per te, abituata a seguire la famiglia reale?
No, non era certo una giornata qualunque! Innanzitutto perché è un momento storico. Era il matrimonio di un principe e di una principessa che sarebbero diventati re e regina. Personalmente è stato anche un esito visto che avevo sempre sognato che si sposasse. Principe Filippo, lo seguivo fin dai suoi esordi come giornalista e per ‘Place royale’. Penso che probabilmente non vedevo l’ora di questo matrimonio un po’ più di chiunque altro. C’era molta emozione.
E prepararsi per un evento del genere è un lavoro entusiasmante ma anche pazzesco. Dovevamo preparare dei fogli, conoscere la sequenza precisa dell’intera cerimonia. E poi lascio parlare l’immagine perché non volevo che la gente commentasse nei momenti emozionanti. Volevamo che i belgi potessero trarne vantaggio.
25 anni fa dicevi che eri sicuro che il matrimonio sarebbe riuscito nel tempo. Sembra che tu avessi ragione.
Non sono sorpreso. Hanno dei bambini meravigliosi. E sono vicini ai loro figli, il che è molto importante. Ho anche detto che il principe Filippo sarebbe un re meraviglioso. Credo che nessuno lo contesti oggi.