Sylvain Tesson è noto per i suoi racconti di viaggio e saggi letterari che esplorano i temi della natura, della solitudine e della libertà. Dopo aver studiato geografia, Sylvain Tesson intraprende spedizioni in giro per il mondo, che diventeranno la materia prima per le sue opere letterarie. Tra i suoi libri più famosi pensiamo in particolare a Nelle foreste della Siberiapubblicato nel 2011, e adattato per il cinema con Raphaël Personnaz nel ruolo principale. Lo scrittore ha inoltre partecipato a diversi documentari e programmi televisivi, e ha ricevuto nel 2019, il premio Renaudot per La pantera delle nevi, un resoconto della sua ricerca per osservare il misterioso leopardo delle nevi in Tibet, insieme al fotografo naturalista Vincent Munier. L'incendio di Notre-Dame de Paris, avvenuto il 15 aprile 2019, ha gravemente danneggiato uno dei monumenti più emblematici di Francia e ha sconvolto un po' Sylvain Tesson che vive a due passi dalla cattedrale.
In Il giornale della domenica del 1 dicembre, lo scrittore ha parlato a lungo del monumento, lui che vive sulle rive della Senna. “Ogni mattina, da casa, salutava la freccia di Viollet-le-Duc, fino al disastroso incendio del 15 aprile 2019″ricordano ai nostri colleghi. E per specificare il forte legame che mantiene con Notre-Dame de Paris: “Da piccolo girava sui tetti, saliva centinaia di volte sul ‘vaso di pietra’”. L'artista ha inoltre seguito lo stato di avanzamento dell'opera dalla A alla Z. “Ne ho una visione, come dicono i piloti. Ho assistito all'innalzamento della guglia, allo smontaggio delle impalcature. Ho vissuto con questo cantiere, se così posso dire, quasi ogni giorno, quando ero a Parigi . Sono stato molto felice di trovare la cattedrale. Ne sono assolutamente felice e sarei molto riluttante a muovere la minima critica al successo tecnico di questo progetto.”ha assicurato il JDD.
I segni che Sylvain Tesson ha visto nell'incendio di Notre-Dame
Sylvain Tesson ha spiegato che voleva vedere i segni dell'incendio di Notre-Dame e lo ha spiegato ampiamente durante il colloquio con i nostri colleghi. “Lo spettacolo dell'incendio di Notre-Dame ci ha rimandato alla nostra mediocrità. All'improvviso, in mezzo al trambusto moderno, al disordine, in mezzo alla scelleratezza, a questa passione che i francesi hanno per la discordia, eccolo lì è stato questo evento, questo spettacolo così terribile e tuttavia commovente che ci ha colpito, dove ogni francese ha potuto, per ragioni diverse, sentirsi come un pugnale nel cuore”ha analizzato.
Poi l'autore prosegue indicandolo “Questo evento potrebbe addirittura dare l’impressione che in Francia possano esistere armonia e unità”. “Alcuni piangevano perché si trattava di una terribile perdita artistica, architettonica e patrimoniale. Altri la vedevano come un’espiazione escatologica, un presagio dell’Apocalisse”.dichiarò lo scrittore convinto delle sue parole. E per concludere francamente sui suoi sentimenti: “Molti altri, come me, l'hanno rilevato un segno dei tempi, un segno della catastrofe in atto. La catastrofe sembra essere uno dei grandi motivi storici del nostro tempo.”.