Il resto dopo l’annuncio
Ha iniziato la sua carriera a soli 16 anni in televisione come editorialista, quindi a 26 anni Panayotis Pascot può già vantare una carriera intensa, con un libro che è stato un successo – La prossima volta che mordi la polverediventato un fenomeno in libreria con 350.000 copie vendute e attualmente adattato per il teatro, uno status di attore che si sta affermando, il game show di successo I lupi mannari su Canal + e la scrittura di un primo lungometraggio. Ma attualmente è per un secondo spettacolo che il giovane fa notizia, in cui affronta temi intimi come la paternità.
Panayotis Pascot ha risposto alle domande di parigino per promuovere il suo nuovo spettacolo Tra i due. Il giornale lo interroga su una frase forte che pronuncia sul palco: “Voglio diventare padre.“Perché una simile affermazione ad un’età in cui avrebbe potuto avere mille e un altro desiderio? L’artista 26enne, che ha superato la sua grave depressione, ha riflettuto attentamente sull’argomento:”Il desiderio di uscire da me stesso: accedere alla genitorialità riguarda la dissoluzione dell’egoami qualcos’altro più di te stesso. C’è anche il desiderio di rivivere momenti dell’infanzia, di riconnettersi con questa meraviglia, questa gioia innata. E poi il senso della vita è anche saper trasmettere.“
Panayotis Pascot: diventare padre quando si è omosessuali
Un’altra cosa lo porta a interrogarsi adesso sul fatto di avere figli, essendo omosessuale, non potrà essere padre seguendo lo schema classico: “Mi piacciono gli uomini, quindi se voglio diventare papà, il processo richiederà più tempo. Sento che è tanto una maledizione quanto una benedizione. Ho più tempo per evolvermi nel padre che vorrei essere, ma c’è un lato meno spontaneo, meno fluido. Tre, sei o sette anni sono scadenze confuse. Ma per me che mi piace torturarmi la mente, farmi domande, mi dà il tempo di segnare la rotta. Se voglio diventare papà a 33 o 35 anni, devo pensarci adesso.”
La maturità di Panayotis Pascot sorprende e, allo stesso tempo, non sorprende più di tanto quando osserviamo tutto il lavoro che ha compiuto, la sua prospettiva e le sue domande esistenziali. Attenzione, non dobbiamo vedere nelle sue domande esistenziali di politica e sociologia, lui ha un approccio totalmente umano alla sua vita.