Dopo una quarta stagione di successo su Netflix, Lucas Bravo alias Gabriel sbatterà la porta di “Emily a Parigi“? Nell'ottobre del 2024, il bel ragazzo aveva condiviso qualche riluttanza riguardo all'evoluzione dello scenario e del suo carattere. E non piacevano molto ai suoi colleghi.
Nelle colonne della rivista Settimanale statunitensequesto mercoledì, 13 novembre 2024, apprendiamo le sue recenti dichiarazioni sulla serie “Emily a Parigi“, ha avuto l'effetto di un uragano dietro le quinte.
Tensioni dan Emily a Parigi
In effetti, ci viene detto “tutti sono molto turbati dalle osservazioni che ha fatto“. E per aggiungere che”dovrebbe esserci molta tensione” sulle riprese della quinta stagione, che è già stata ordinata dalla piattaforma.
Questa fonte fa addirittura sapere all'attore che “la serie continuerà con o senza Lucas”. E affrontarlo ricordandogli che non è lui il protagonista dello spettacolo. E per di più, “la serie è 'Emily in Paris', non 'Gabriel in Paris'”.
Va detto che ha osato criticare la piega presa dalla vicenda. Rilasciata quest'estate 2024, la stagione 4 diEmily a Parigi si è conclusa con la partenza di Emily per Roma. L'eroina lasciata indietro un Gabriel completamente ferito.
Nelle colonne di Le Figaro, Lucas Bravo è tornato su questa rottura e sulla responsabilità di Gabriel. Ha detto: “Vorrei che ritrovasse un po’ di brio. Nell’ultima stagione, la sceneggiatura era in questa idea degli anni ’90 in cui gli innamorati si allontanano, si baciano, si allontanano di nuovo… È tutto basato sulla mancanza di comunicazione. È un po' arcaico.”.
Quello che ha detto nella serie
Mentre la nuova generazione”verbalizzare“e”confrontati con te stesso“, non potrebbe essere altrimenti per Emily e Gabriel. Questo gioco del gatto col topo che si è instaurato tra loro, è, dice, “E ingranaggio che tende a non considerare l'intelligenza degli spettatori”.
E Lucas Bravo non si è fermato qui. Stimò infatti lo stesso mese, nelle colonne di IndieWireche Gabriel aveva “trasformato lentamente in guacamole”. Vorrebbe quindi vederlo diventare di nuovo divertente, piuttosto che “malinconia” O “triste”.