È un eufemismo dire che ha rispolverato questo flagship di LVMH fondato da Céline Vipiana insieme al marito nel 1945. Da negozio di scarpe su misura per bambini, a Parigi, il marchio ha vissuto varie fortune fino al suo ingresso nel gruppo del lusso nel 1996, pur mantenendo un’immagine classica e conservatrice. Ma è con l’arrivo di Hedi Slimane come direttore artistico nel gennaio 2018 che Celine decolla con forza.
Lo stile rock chic, a-gender e sexy dello stilista, che ha motivato Karl Lagerfeld al punto di perdere 42 chili in un anno, nel 2001, solo per adattarsi ai completi e ai pantaloni affusolati che ha disegnato da Dior, fa miracoli ovunque atterra. Il misterioso Hedi Slimane, di base a Los Angeles, ha la fama di essere meno interessato all’abbigliamento in sé che a un certo modo di stare al mondo, lui che è soprattutto un immenso fotografo. Avrà lasciato il proprio segno sull’etichetta della doppia C, infondendole una nuova e sensuale giovinezza anche se ha dovuto, a un certo punto di svolta, rassegnarsi a un po’ meno radicalità. Ha privato il logo della sua “é”, liberandolo definitivamente dalle sue ultime scorie francesi per internazionalizzarlo meglio. Ha sviluppato il know-how, portandolo oltre l’eccellenza con nicchie di alta profumeria e alta pelletteria. “Sotto la sua guida creativa e artistica, Celine ha vissuto una crescita eccezionale e si è affermata come un’iconica casa di moda francese”, ha affermato la casa. “La visione olistica di Hedi Slimane, le sue esigenze e il suo rigore hanno permesso di ridefinire i codici di Celine riaffermando le sue radici femminili e parigine”, continua il breve comunicato stampa che ufficializza la sua partenza. Critici informati hanno visto nella sua ultima collezione per Celine, presentata in video a fine settembre durante la settimana della moda parigina, qualche cenno in direzione di Chanel, che non ha ancora sostituito la sua direttrice artistica Virginie Viard. Hedi Slimane sarà il nuovo guru dell’estetica di Chanel?
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In attesa di scoprirlo, Celine non ha aspettato di annunciare il suo sostituto: sarà Michael Rider, uno sconosciuto al grande pubblico che, fino allo scorso maggio, ha supervisionato la creazione di Polo Ralph Loren. Questo americano, laureato alla Brown University, ha iniziato la sua carriera nel 2004 presso Balenciaga dove è stato senior designer con Nicolas Ghesquière. Il suo arrivo alla guida della creazione di Celine non è una sorpresa, avendo lavorato per dieci anni con Phoebe Philo, dal 2008 al 2018, quando quest’ultima era a capo della creazione del marchio. Subito dopo aver ringraziato Hedi Slimane, che ha fatto esplodere i suoi profitti, la casa ha accolto Rider, rallegrandosi del suo ritorno da Celine “che conosce intimamente”, secondo le parole del comunicato stampa che aggiunge che “la sua visione creativa, il suo talento, la sua personalità e la sua il suo profondo attaccamento all’eredità di Celine lo rende una scelta naturale per continuare e sostenere il successo della casa.” Il microcosmo della moda si chiede già quali saranno le scelte stilistiche di Michael Rider, per il quale è arrivato il momento di esprimersi in solitaria. E soprattutto se restituirà a Celine il suo accento, e se la sua moda sarà tagliente quanto l’accento perduto.
È un eufemismo dire che ha rispolverato questo flagship di LVMH fondato da Céline Vipiana insieme al marito nel 1945. Da negozio di scarpe su misura per bambini, a Parigi, il marchio ha vissuto varie fortune fino al suo ingresso nel gruppo del lusso nel 1996, pur mantenendo un’immagine classica e conservatrice. Ma fu con l’arrivo di Hedi Slimane come direttore artistico in…
