“Circa 5 ore al giorno…” (non è questa la scritta)

“Circa 5 ore al giorno…” (non è questa la scritta)
“Circa 5 ore al giorno…” (non è questa la scritta)
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Amélie Nothomb non smette mai di stupirci…. Questa appassionata impiega 5 ore al giorno per dedicarsi ad un’attività particolare (che non è la scrittura)!

Amélie Nothomb è una delle più bancabili della sua generazione: dal 1992, la scrittrice belga ha pubblicato almeno un libro all’anno ed è riuscita a rimanere più popolare che mai tra i lettori; Gli Echi riferiscono di aver venduto più di 20 milioni di libri. Quando non scrive, la star della libreria dedica buona parte della sua giornata ad un’altra attività, con grande piacere dei suoi fan…

Amélie Nothomb: questa l’attività a cui dedica 5 ore al giorno

Lo scrittore che ha pubblicato un nuovo romanzo chiamato Il ritorno impossibile ha accettato di descrivere ai media la sua straordinaria quotidianità Lou. Amélie Nothomb si sottopone a un ritmo rigoroso per continuare ad essere produttiva. “Ogni giorno scrivo a casa dalle 4 alle 8“, ha raccontato in un video su TikTok. Inizia poi la sua giornata scegliendo i suoi vestiti con grande difficoltà!”Non ho mai idea di come vestirmi la mattina, il che significa che alla fine indosso sempre esattamente la stessa cosa. Mi manca la fantasia”ha confidato.

Cinque volte alla settimana, la scrittrice si reca anche dal suo editore Albin Michel, a Parigi, dove ha un ufficio e… si prende il tempo per leggere la sua posta e rispondere. “Sono, diciamo, circa 5 ore al giorno, il che è già colossale“, ha commentato. Le crediamo sulla parola… Va detto che un po’ di scrittura non ha mai spaventato la belga. A 58 anni, Amélie Nothomb ha già scritto 109 libri e sta già lavorando al 110, anche se pubblicati solo 33!

Amélie Nothomb, giapponese? “Penserai che sia ridicolo, ma…”

Nel cuore di questa quotidianità così particolare, il romanziere non sfugge agli specchi, che a volte sono oggetto delle sue inquietudini e lui “stanno facendo un pasticcio“. “Lo troverai ridicolo, ma già quando mi vedo allo specchio mi dico: “Mio Dio, non avrò niente di meglio da offrirgli”.‘”, si rassegnò.

Amélie Nothomb a volte si sentiva fuori posto e si inventava persino un’altra identità. “Quando avevo 21 anni, ho detto a chiunque volesse ascoltarmi che ero giapponese.”confidò lo scrittore, innamorato del Giappone. Da molto tempo, colei che spende i suoi soldi in champagne desidera stabilirsi nella terra del Sol Levante “,Ed è stato vedendo come lavorano i giapponesi e come io sono incapace di lavorare che ho capito che non sarei mai stato un vero giapponese“, ha concluso colei che, però, non disdegna di scrivere i suoi romanzi e la sua posta per diverse ore al giorno!

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