lIl profano che svende un oggetto di cui non conosce il valore, e che poi viene a sapere di essersi sbarazzato di un tesoro, non può ottenere la risoluzione del suo contratto di vendita, perché il suo “errore” viene giudicato «imperdonabile» : avrebbe dovuto consultare un professionista.
Diverso è il discorso per il profano che si affida ad un professionista, come ci ricorda il caso seguente. Nel 2015, un’ottantenne del Perigord che aveva bisogno di soldi per finanziare le sue spese sanitarie ha deciso di vendere il contenuto di un magazzino, sigillato in container per sedici anni.
Si è rivolta alla società bordolese Baratoux-Dubourg Enchères. Il banditore, Me Y incarica un esperto di classificare le carte (lettere, incisioni, disegni, documenti vari) e di valutarle, ma è responsabile degli oggetti (mobili, soprammobili, quadri).
MMe X quindi convalida le sue stime, in particolare che, “tra 200 e 300 euro”di a “olio su tela, Volto languidoXIXe secolo “, non firmato, che ritiene privo di valore.
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Tuttavia, il 3 giugno 2015, il prezzo di quest’ultimo è salito a 50.000 euro. Dopo aver interrogato Me Y sul motivo di questo successo, MMe X apprende, non senza sorpresa, che il Viso avuto, da Sa presentazione in catalogo, ha suscitato l’interesse dei professionisti dell’arte. Forse per la sua somiglianza con quelli, morenti, di Zattera della Medusa, capolavoro di Géricault (1791-1824), al quale aveva inizialmente pensato lo stesso banditore. Questo interesse lo aveva solo portato ad aggiungere (senza nemmeno informare il suo cliente) da dove proveniva il dipinto “dalla famiglia del pittore Gabriel Decamps” [1803-1860].
Indizi negli archivi
Il dubbio sulla paternità del dipinto è rafforzato dall’esame dell’archivio di famiglia raccolto dal perito: messo in vendita nonostante l’opposizione di M.Me X, che ha voluto leggerli, sono stati comprati… da lei (2.390 euro + 500 euro di spese). Suo figlio, il sig. testa, di Géricault, studio per il Affondamento della Medusa”, e preventivo di restauro del 1943).
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