I 732 mini-castelli del Burj Al-Babas

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È la storia di una città che sognava di essere magica; un progetto sardanapese per investitori del Golfo che doveva comprendere più di 700 castelli a più piani…

È la storia di una città (Burj Al-Babanell’a provincia nordoccidentale della Turchia) che sognavano di essere magici; un progetto sardanapapesco finalizzato aGli investitori del Golfo che avrebbe dovuto avere più di 700 castelli a più piani (la metà dei quali già venduti nel 2019) e un centro commerciale.

Ahimè, quando ileconomia della Turchia entrato in recessione, il costruzione di questo città dei castelli è stato abbandonato. Oggi sono 530 i castelli, dallo stile che alcuni potrebbero definire dubbio (un mix tra Castelli rinascimentali francesi e quelli della Disney) si allineano in file impeccabili ma disperatamente vuote. Una cittadina in disuso, spettrale e post-apocalittica, con viste mozzafiato sulla rigogliosa foresta turca.

I castelli si allineano in file impeccabili ma disperatamente vuote. ©Immagini Getty

Attrarre ricchi investitori dal Golfo

Quando hanno avviato questo progetto all’inizio degli anni 2010, il Fratelli Yerdelendel imprenditori immobiliari del gruppo Sarot Propertymirava ad attirare i ricchi Gli investitori del Golfoin particolare dal Kuwait e dall’Arabia Saudita, con i loro “piccoli castelli” dotati di piscine coperte alimentate da acque termali (IL Sorgenti termali per bambinicon acque ritenute curative), di a sistema di riscaldamento a pavimento e vasche idromassaggio su ogni piano.

Dentro e fuori, i mini-castelli del Burj Al-Baba devono farti venire voglia di aspirare al lusso, alla calma e alla voluttà. © Burj Al-Baba / Cattura dello schermo di Instagram

Quindi, quasi Mudurnu, un piccolo villaggio turco di 5.500 abitanti, tra Istanbul e Ankara, ben 732 pseudo-castelli avrebbero visto la luce su questo sito, una costruzione approvata nel 2011 da Mehmet Inegöl, ex sindaco di Mudurnu. Senza contare la bolla immobiliare in Turchia e il crollo del prezzo del petrolio, che ha danneggiato l’economia turca.

In un articolo, il Giornale britannico Il Guardiano ha evidenziato come questo fallimento sia un esempio di corruzione e cattiva gestione nel paese settore edile sotto il La presidenza di Erdogan.

I castelli sono decorati con elementi architettonici di ispirazione gotica, tra cui archi rampanti, archi a sesto acuto e volte a vela. © Chris McGrath/Immagini Getty

Imprenditore immobiliare accusato di negligenza

In realtà, dal inizio dei lavorinel 2014, il la fiaba si trasforma in incubo :

– protesta dei lavoratori contro la retribuzione non pagata (si verificano diversi incidenti drammatici, tra cui un lavoratore che minaccia il suicidio gettandosi dal tetto di un edificio per protestare contro la mancanza di paga);

– Vengono segnalate violazioni ambientali e intraprese azioni legali;

– IL promotore immobiliareIL Gruppo Sarotdeve affrontare accuse di negligenza;

– E incidente diplomatico minore scoppia tra il Turchia e Kuwait.

Inoltre, emergono tensioni tra investitori e residenti di Mudurnuun villaggio legittimamente diviso, addirittura diviso, tra il desiderio di preservare il proprio patrimonio culturale e il guadagno economico che questi nuovi abitanti potrebbero portare. Mehmet Cantürk, ambientalista e membro del consiglio comunale, difende le proteste, deplorando Il Guardiano che le costruzioni sono in contraddizione con ilarchitettura tradizionale ottomana. Si rammarica anche della privatizzazione di Sorgenti termali per bambinisottolineando che dovrebbero essere accessibili al pubblico.

E il progetto è diventato un “elefante bianco”…

2016: cessazione del lavoro

I proprietari, che hanno investito tra i 400.000 e i 500.000 dollari, hanno firmato contratti che prevedevano la fine del lavoro nel 2018.

Tuttavia, dal 2016, ilinterruzione del lavoro sottolinea crudelmente il fatto che il progetto è diventato, come si suol dire, un “elefante bianco”. In altre parole: un progetto che costa molto mantenere quando non serve più. I castelli prendono acqua, sono invasi dalla vegetazione, materiali da costruzione sporcare il terreno, ecc.

Poi, tutti scaricano la patata bollente: il Fratelli Yerdelen imputare il ritarda la costruzione agli acquirenti che non pagano; mentre i suddetti acquirenti, in particolare kuwaitiani, assicurano di aver rispettato i propri impegni finanziari.

Sulla carta l’immagine era forte. © Burj Al-Baba / Cattura dello schermo di Instagram

Prima/Dopo. Ora i materiali da costruzione, anch’essi abbandonati, ingombrano il terreno. © Chris McGrath/Immagini Getty

2018: Il gruppo Sarot fallisce

Nel 2018, di fronte a una serie di battute d’arresto finanziarie, il Gruppo Sarot va in bancarotta. È stato poi posto sotto il controllo di un fondo statale turco, in seguito ad accuse di corruzione e riciclaggio di denaro, una decisione che ha suscitato speranza, anche se a breve termine, tra gli investitori. per uno ripresa del lavoro.

Dal lato dell’acquirente, molti si sono sforzati di trovarlo ricorso legale per recuperare i propri fondiin particolare esaminando i loro contratti, che prevedevano che qualsiasi ritardo nella consegna avrebbe comportato una multa di 2.000 dollari al mese (per ogni contratto firmato).

Alla fine, la situazione si è impantanata: un fallito colpo di stato ha colpito il Paese, poi gli attacchi terroristici e, infine, la pandemia di Covid-19; eventi che senza dubbio suonarono la campana a morto per questo progetto faraonico. Anche gli investitori e gli acquirenti hanno ritirato i loro soldi dal progetto da 200 milioni di dollari.

Entro il 2021, 587 delle 732 case previste erano state avviate, compresi alcuni giardini. I 2.500 lavoratori lasciarono il cantiere senza che nessun edificio fosse terminato. © Esin Deniz / Getty immagini

Il luogo popolare per i fan dell’Urbex

Oggi, Burj Al Babas emana un’atmosfera post-apocalittica che, ovviamente, piace molto amanti dell’urbexcome dimostrano i tantissimi video che circolano sul web, tra cui questo:

Fonte: batirama.com/Laure Pophillat

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