Figura della musica folk newyorkese dei primi anni ’60, con il suo trio partecipò al lancio della carriera di Bob Dylan. Il coautore di “Puff the Magic Dragon” è morto il 7 gennaio, all’età di 86 anni.
Di Hugo Cassavetti
Pubblicato l’8 gennaio 2025 alle 16:01
li primi idoli del rock’n’roll emersero, intorno a King Elvis, negli anni ’50, prima di essere soppiantati, a metà degli anni ’60, da mega pop star, sulla scia dei Beatles e degli Stones. Ma tra i due, un’altra varietà di star ebbe il suo momento di gloria: gli araldi del folk, eredi di Woody Guthrie e dei Weavers di Pete Seeger, di cui Bob Dylan divenne presto l’esempio. Ma la sua consacrazione sarà preceduta da quella di una schiera di artisti e gruppi usciti dai club del Greenwich Village, con un allegro attivismo al fuoco – Peter, Paul e Mary in testa. Due chitarre acustiche per tre voci miste o alternate che risuoneranno con successo per tutti gli anni ’60. Uno di loro è appena taciuto, Peter Yarrow è morto di cancro al pancreas il 7 gennaio, all’età di 86 anni, quindici anni dopo la morte, nel 2009, di leucemia, di Mary Travers. Paul Stookey rimane quindi l’unico sopravvissuto del leggendario trio.
Un po’ dimenticati dalle generazioni giovani – e ancor meno giovani –, Peter, Paul e Mary hanno segnato la storia del folk statunitense, attraverso la divulgazione degli standard del repertorio, 500 miglia (sento il fischio del treno, di Riccardo Antonio) a Se avessi un martello des Surfs e Cloclo) o Dove sono finiti tutti i fiori di Seeger, che fu il loro primo grande successo nel 1962. Hanno avuto un enorme successo anche con Soffiando nel vento dell’ancora sconosciuto Bob Dylan, con il quale condividevano lo stesso manager, Albert Grossman.
Ma Peter, Paul e Mary non si limitavano a coverizzare le canzoni l’uno dell’altro, ma le scrivevano anche. In particolare Yarrow, che ha firmato il classico Puff il drago magico, delicata filastrocca per bambini (ma non solo) scritta nel 1960 insieme al poeta Leonard Lipton, poi incisa nel 1963. Un classico sul raggiungimento della maggiore età e sulla perdita dell’innocenza che ha risuonato in molte famiglie, in tutto il mondo. Anche in Francia, attraverso la voce di Claude François (Puff, il drago magico). Una canzone in cui la psichedelia degli anni Sessanta rileverà inevitabilmente (ma erroneamente), nel sottotesto, un inno alla droga, che Ben Stiller ricorderà un De Niro indignato, dipendente dalla canzone, nel film Mio suocero ed io.
Ma Peter Yarrow non cantava solo per i più piccoli, le sue canzoni e il repertorio del suo gruppo rientravano essenzialmente nel registro dei canzone di protesta. Oltre a diverse cover di Dylan (quella di Non pensarci due volte, va tutto bene ha persino permesso l’album La ruota libera per trovare finalmente il suo pubblico), ha firmato Yarrow Il Grande Mandella alla gloria di un obiettore di coscienza, o Il giorno è finito, invito rivolto alla prossima generazione a costruire un mondo migliore.
Il declino del folk in favore dell’emergere del vivace quartetto The Mamas and the Papas, e più in generale del rock, non fu l’unico motivo del graduale declino commerciale di Peter, Paul and Mary. In un’epoca in cui i musicisti erano impegnati in un tumulto di dissolutezza, fu Peter Yarrow ad essere catturato nel 1970. Accogliendo nella sua camera d’albergo un fan di 14 anni che voleva solo farsi firmare i suoi dischi, il cantante, completamente nudo, lo ha attaccato. Yarrow è stato condannato a tre mesi di prigione e, nonostante abbia successivamente ripreso la sua carriera e si è scusato per il suo comportamento “imperdonabile”, resterà sempre associato a questa infamia.