Montech. La poetica di Thierry Jamme

Montech. La poetica di Thierry Jamme
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Lo scultore del Tarn-et-Garonne Thierry Jamme espone al quattordicesimo Salone di Primavera dell’Associazione delle Arti Plastiche della Garonna e del Canale, e ne è l’ospite d’onore.

Durante l’inaugurazione di questa mostra, la presidente Michèle Bolhy ha accolto lo scultore come merita, come il grande artista che è nel suo campo: la scultura in metallo.

“La mia sensibilità artistica è iniziata molto tempo fa con la musica, quando i miei genitori mi hanno iscritto a lezioni di musica. Da giovane ho scoperto il mondo dell’arte astratta, del movimento Dada e dei surrealisti. Una rivelazione materiale che mi affascina: il metallo. Sono rimasto stupito dalle lavorazioni in ferro, dal periodo e dallo stile Art Nouveau.

Ai circa 200 ospiti di questa inaugurazione, Thierry Jamme ha spiegato il suo approccio, che lui stesso definisce “impegno poetico”.

Un mondo di sogni ad occhi aperti

“Le mie creazioni offrono un universo immaginario ispirato a temi diversi, come la mitologia, le leggende, le letture, l’attualità, le discussioni, qua e là, e anche (e soprattutto) i sogni ad occhi aperti.” Utilizza come mezzo la lavorazione della forgiatura e parti metalliche riciclate e talvolta incorpora elementi in vetro realizzati su misura dal laboratorio di vetro Moissac.

“Vetro delicato e fragile, metallo freddo e robusto, questi due materiali rispondono l’uno all’altro e costituiscono un insieme che evoca l’umano nella sua complessità.”

“Questo essere umano si pone come un essere che fa parte di un insieme che lo supera e lo trascende: la natura, il nostro pianeta, il cosmo. I pezzi incandescenti forgiati, martellati, saldati, si trasformano e diventano qualcos’altro, un’entità che parla alla nostra anima e ci interroga, un impegno poetico.”

Approfittiamo allora di queste parentesi artistiche e poetiche che permettono alla nostra anima di vedere, se vogliamo, un mondo sensibile, un mondo di réverie, e così, forse, di poter immaginare, prevedere e lavorare per un mondo meno caotico.

Salone di primavera, nella sala Delbosc, a Montech fino al 5 maggio compreso.

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