la lotta di un’artista donna in un mondo dell’arte governato dagli uomini

-
>>

Niki de Saint Phalle (Charlotte Le Bon), in “Niki”, di Céline Sallette. DISTRIBUZIONE DEL MAZZO SELVAGGIO

L’OPINIONE DEL “MONDO” – DA VEDERE

Parigi, 1952: Niki Mathews fugge dagli Stati Uniti per stabilirsi in Francia con il marito e la figlia. Ha iniziato come modella, ma presto si è ritrovata nel ruolo di una saggia casalinga. È in questo momento che affiora un ricordo traumatico: lo stupro da parte del padre, all’età di 11 anni. La donna bruna viene internata in un manicomio psichiatrico dove le vengono somministrati elettroshock. Fu lì, in questo deserto di noia e disperazione, che iniziò a dipingere per ammazzare il tempo e che prese forma la sua vocazione: in pochi anni sarebbe diventata nota con il nome di Niki de Saint Phalle (1930 -2002).

Spalmato su dieci anni, Nikiil primo lungometraggio di Céline Sallette come regista, segue la traiettoria esemplare di una donna che vuole diventare un’artista in un universo ostile, in un’epoca in cui il mondo dell’arte era governato esclusivamente dalle regole e dal desiderio degli uomini.

Riprendere “dal punto di vista delle opere”

Lo scenario, purtroppo, soccombe ad una moda del momento, che consiste nel spuntare educatamente le caselle del racconto diempowerment al femminile, scivolando in maniera binaria dall’alienazione alla libertà, dal ruolo assegnato alla vocazione artistica, dal trauma alla catarsi attraverso l’arte. Resta il fatto che Céline Sallette, che per motivi legali non ha potuto mostrare le opere di Niki de Saint Phalle, trasforma questo handicap (come possiamo mostrare il talento di un artista se non possiamo vedere le opere?) un’occasione di riordino un po’ le carte del biopic.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Aperitivo con Céline Sallette: “Sono stata fortunata perché i miei genitori non avevano grandi ambizioni per me”

Aggiungi alle tue selezioni

Se la cava filmando “dal punto di vista dell’opera”, aggrappandosi assetata al volto della sua attrice che le farà da tela bianca, una bella idea. Nel ruolo di Niki, Charlotte Le Bon è di una precisione impressionante, rivelando alla telecamera il suo volto attraversato da un clima di affetti imprevedibili che scuote la pellicola dall’interno.

Film francese di Céline Sallette. Con Charlotte Le Bon, John Robinson (1h38).

-

PREV Si completa l’affresco più lungo delle Ardenne, lungo la circonvallazione Charleville-Mézières
NEXT Le magnifiche foto vincitrici del “Wildlife Photographer of the Year” 2024