LE NOTTI IL GIORNO: Dalì dopo tutto

LE NOTTI IL GIORNO: Dalì dopo tutto
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Nel 1978, Salvador Dalì parlò con Daniel Le Comte durante dieci interviste nel programma “Le notti magnetiche” di France Culture. In questa prima parte, il pittore ci parla del progetto del suo Teatro-Museo inaugurato a Figueras nel 1974, e della sua sorprendente opera intitolata “Rainy Taxi”.

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“L’opera d’arte: è il museo stesso”. Nel 1978, per il programma di France Culture “Nuits magnetics”, Daniel Le Comte gli dedica un ritratto radiofonico Salvador Dalì disponibile in dieci episodi, quattro anni dopo l’inaugurazione del Teatro-Museo Dalì a Figueras. In questa prima intervista, Salvador Dalì rivela il progetto del suo museo. In sua compagnia, così come quella dello scrittore Henri-François Rey e del pittore catalano Antoni Pitxot, partiamo alla scoperta di questo luogo insolito pieno di fantasia, teatralità e follia, un luogo infestato anche dalla morte.

“Tutta la mia vita è solo teatro”

Nel 1974, il Teatro-Museo Dalì viene inaugurato a Figueras in Catalogna, città natale del pittore. Progettato sulle rovine del teatro comunale distrutto dai franchisti nel 1939, alla fine del sec guerra in Spagna , il luogo risulta essere molto più di un museo. Per Salvador Dalì, rifiutando l’idea o il desiderio di farlo “una successione di stanze dove appendiamo quadri”, il teatro-museo incarna “l’eterno provvisorio” un’area “in costante metamorfosi”. Ripercorrendo tutto il suo percorso artistico, il suo “museo teatrale” ospiterà anche le future creazioni immaginate per lui, e vari progetti come la proiezione della sua prima opera filmata Impressioni dell’Alta Mongolia.

Antonio Pitxot, pittore catalano anch’egli di Figueras, sottolinea l’ammirazione dei suoi abitanti per il museo. Lo scrittore Henri-François Rey parla della Spagna, paese di provincia, e delle particolarità del Teatro-Museo di Dalì segnato dalla derisione dell’artista ma anche dallo spirito del Catalognaun certo “Follia barocca catalana” e l’innegabile influenza di Antoni Gaudí.

Da una Cadillac piovosa all’angoscia della morte

Salvador Dalì presenta un’opera sorprendente dal Museo: la sua Taxi piovoso con due modelli di Cadillac, modello storico regalato alla moglie Gala. La scultura La regina Ester di Ernst Fuchs sovrasta il cofano del veicolo, il tutto spruzzato dalla pioggia provocata dal pubblico. Luogo di festa, di eccesso e di stravaganza, l’ombra della morte sembra incombere anche sul Teatro-Museo. Perché per l’artista: “Le due grandi forze motrici dell’ispirazione artistica dell’uomo sono la libido e l’angoscia della morte”il mondo ruota attorno a questi due poli.

  • Prodotto da: Daniel Le Comte
  • Regia: Jacqueline Archambault
  • Con Salvador Dalì (pittore, scultore, incisore, sceneggiatore, scrittore), Henri-François Rey (romanziere, drammaturgo) e Antoni Pitxot (pittore spagnolo)
  • Notti magnetiche – Dalì, le chiavi di un teatro-museo 1/10: Pelle d’oca inaugurale (1a trasmissione: 06/11/1978 France Culture)
  • Edizione web: Amélie Potier, Documentazione di Radio France
  • Archivio Ina-Radio Francia

Nel 1969, nel programma “On sais la chanson” trasmesso su Inter Variétés, André Halimi interrogò Salvador Dalì sul suo rapporto con la canzone. Dopo aver ascoltato diversi brani musicali, l’artista condivide con noi francamente le sue impressioni. Reazioni a dir poco sorprendenti.

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“Non vai mai al music-hall? Sì, ma più per farmi una foto con la gente, così la gente sa che ci vado, ma questo è tutto”. Nel 1969, il produttore André Halimi pose questa domanda Salvador Dalì nello show “Conosciamo la canzone” su Inter Variétés. Che legame c’è tra il pittore e la canzone? Come vede il cantante? Sottoposto all’ascolto di diversi estratti di canzoni, Salvador Dalì si esprime sugli artisti ascoltati, con risposte brevi, a volte severe, sempre inaspettate.

“La canzone è un mezzo di stupidità generale per le folle”

Salvador Dalì non è gentile con il canto, lo considera un’arte minore, “molto molto minore” Anche. Ammette di non ascoltarlo davvero: “Sento tutto senza ascoltare.” Il pittore condivide con noi le sue impressioni ascoltando i Beatles, Les Frères Jacques, Sacha Distel, Henri Salvador, Pierre Perret, Giani Esposito, Jacques Dutronc, Dalida, Salvatore Adamo. Tra i pezzi che incontrano il favore dei suoi occhi (e delle sue orecchie): colpiscono gli anni Sessanta Il bambino ritorna dal gruppo britannico The Equals, L’opportunista di Jacques Dutronc, Non sono in buona salute di Gaston Ouvrard (erroneamente attribuito a Georgius).

  • Produzione: André Halimi
  • Con Salvador Dalì (pittore, scultore, incisore, sceneggiatore, scrittore)
  • Conosciamo la canzone – Salvador Dalì (1a trasmissione: 22/01/1969 Inter Variétés)
  • Edizione web: Amélie Potier, Documentazione di Radio France
  • Archivio Ina-Radio Francia

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