Il Raspberry Pi 5, questo microcomputer così popolare tra gli esperti di computer, gli sviluppatori e gli appassionati di retro-gaming/retro-computing, si sposta leggermente verso l’alto con una nuova versione dotata di serie di 16 GB di RAM.
Quest’estate, Raspberry Pi ha sorpreso il piccolo mondo di makers e altri armeggiatori annunciando una versione “leggera” del suo “Pi-5”, quinta versione del nanocomputer che si inserisce in una minuscola scheda, dotata di soli 2 GB di RAM , sufficiente per alcune elaborazioni IoT integrate con sistema operativo minimalista ma ancora molto limitato.
E molti fan, in particolare quelli dello sviluppo e del retro-computing, speravano in una versione leggermente più potente della classica versione da 8 GB del Pi-5.
In Raspberry, all’inizio del 2025, un desiderio realizzato è un desiderio esaudito.
Il Raspberry Pi 5 è ora disponibile nella versione da 16 GB. Questa variante, offerto a 120 dollaricompleta una gamma già ricca, comprendente in particolare una versione entry-level da 2 GB ed i due modelli classici da 4 GB e 8 GB.
Come spiega Eben Upton, cofondatore della Raspberry Pi Foundation, questa memoria in eccesso apre la strada a usi più impegnativi, come l’addestramento di modelli linguistici o la simulazione digitale.
Lo stesso Raspberry Pi 5 ha una potenza tripla rispetto alla generazione precedente, il che avvantaggia notevolmente queste applicazioni più avanzate. Se il sistema operativo ufficiale – Raspberry Pi OS – è progettato per sfruttare al meglio configurazioni modeste, altre distribuzioni Linux più pesanti, come Ubuntu, traggono grandi benefici da questa RAM aggiuntiva. Tuttavia, sempre più sviluppatori e ricercatori utilizzano Raspberry Pi con versioni complete di Linux come Ubuntu. Soprattutto, questa versione da 16 GB potrebbe sicuramente ospitare Windows su ARM se Microsoft facesse lo sforzo necessario per portarlo (Microsoft aveva rilasciato un tempo il suo Windows IoT per il Pi 4) o se i piccoli armeggiatori si divertissero a portarlo lì.
Con questo spostamento verso l’alto il Raspberry Pi si avvicina un po’ di più al classico mercato dei PC, anche se alcuni preferiranno un mini-PC o un NUC a un prezzo notevolmente più alto o addirittura il nuovissimo microcomputer “stile anni ’90”. 80” del Raspberry Pi, il famoso Pi-500 ancora previsto in Francia verso febbraio.
Resta il fatto che l’ecosistema Raspberry Pi, con una community molto attiva, permette ora agli utenti di avere accesso a un computer compatto, più potente e versatile, adatto sia agli appassionati che ai professionisti alla ricerca di soluzioni embedded e convenienti.
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