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La Svizzera teme l’abbandono del “fact-checking” su Facebook
Beat Jans ritiene che la decisione di Mark Zuckerberg di verificare le informazioni sulle sue piattaforme sia “preoccupante”. Invita i media a reagire.
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Il ministro della Giustizia Beat Jans ha considerato “preoccupante” la decisione di giovedì del boss di Facebook Mark Zuckerberg. rinunciare alla funzione di fact-checking sulla sua piattaforma. Questa misura, però, potrebbe rappresentare anche un’opportunità per i media, secondo il ministro socialista.
“Se la grande tecnologia non vuole più distinguere il vero dal falso, allora voi, i media, entrate in gioco”, ha sottolineato Beat Jans, intervistato durante il suo intervento video davanti all’Associazione degli editori di lingua tedesca (VSM) a Zurigo.
Beat Jans ha chiesto una reazione, un “contro-movimento”. Già oggi giudica il proprio account X “una discarica infernale”.
Il boss di Meta ha annunciato qualche giorno fa che metterà fine al “fact-checking” all’interno del suo gruppo negli Stati Uniti. Le restrizioni su argomenti controversi come la migrazione verranno revocate. Questa decisione è vista come un desiderio di riavvicinamento al presidente americano eletto, Donald Trump.
Invece di affidarsi ai fact-checker, in futuro Meta si affiderà alle valutazioni pubblicate dagli utenti stessi, le cosiddette “Community Notes”. Mark Zuckerberg segue così l’esempio di Elon Musk e della sua piattaforma X, ex Twitter.
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