Sospetti di corruzione al Viminale, aperta un’inchiesta

Sospetti di corruzione al Viminale, aperta un’inchiesta
Sospetti di corruzione al Viminale, aperta un’inchiesta
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arturbo/Getty Images Sospetti di corruzione al Viminale, aperta un’inchiesta

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Sospetti di corruzione al Viminale, aperta un’inchiesta

GIUSTIZIA – È in corso un’indagine presso la Procura nazionale delle finanze (PNF) per sospetto di corruzione all’interno del dipartimento acquisti del Ministero dell’Interno durante l’anno 2022, ha riferito mercoledì 8 gennaio una fonte giudiziaria, confermando le informazioni di Mediapart.

Questa indagine preliminare, aperta per corruzione, interesse illecito e traffico d’influenza, ha preso di mira diversi imprenditori e diversi militari.

Tra loro, il generale Xavier Lejeune, responsabile del servizio responsabile degli ordini e della distribuzione di materiale per la gendarmeria, la polizia e la sicurezza civile, ha riferito la fonte giudiziaria. Xavier Lejeune è stato preso in custodia dalla polizia nel marzo 2023.

Traffico di influenze

“Non appena la Direzione Generale della Gendarmeria Nazionale (DGGN) è venuta a conoscenza di un’indagine aperta dal PNF, il generale Lejeune è stato sospeso dalle sue funzioni”poi ha “ha lasciato il servizio attivo il 1° settembre 2023”– assicurò la gendarmeria. Una sentenza del Consiglio di Stato ne ha confermato la sospensione, sottolineando “la gravità e la verosimiglianza dei fatti” di cui è accusato in questa fase.

Le indagini riguardano, tra l’altro, un appalto aggiudicato da una società aggiudicataria di un appalto pubblico ad un subappaltatore, secondo fonte giudiziaria.

Tra gli imprenditori sospettati, un certo Gérard B., già condannato nel 2011 per traffico d’influenza nell’ottenere un importante contratto dal Ministero della Difesa a vantaggio di una filiale del gruppo Thalès.

Secondo Mediapart, Gérard B. era anche consulente della DGGN, cosa che la gendarmeria ha negato all’AFP. Gérard B no “consulente della DGGN” ma cittadino riservista e quindi “volontario”. “In questo contesto, nel luglio 2018 gli è stata affidata una missione volta a studiare la possibilità per la gendarmeria di utilizzare attrezzature militari destinate alla distruzione”specificato la stessa fonte.

Vedi anche su L’HuffPost:

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