DECRITTO – Accusato di aver effettuato registrazioni tramite il suo assistente vocale Siri, presente soprattutto su iPhone, il colosso americano si è detto pronto a pagare per evitare procedimenti legali. Come ci siamo arrivati?
Se i tribunali approveranno l’accordo firmato all’inizio dell’anno tra Apple e i suoi ricorrenti, potrebbe essere il risultato di una battaglia legale durata più di cinque anni. Perché tutto è iniziato nel 2019 negli Stati Uniti, quando diverse persone hanno messo in dubbio la riservatezza dei dati del proprio iPhone dopo la pubblicazione di un articolo sul Guardian. Da ciò è emerso in particolare che alcuni subappaltatori incaricati di effettuare i controlli di qualità sui prodotti Apple avevano, in questo contesto, avuto accesso a conversazioni private dopo l’attivazione a distanza di Siri. Senza prima informare gli interessati. Accuse smentite dal colosso americano, ma abbastanza gravi da far scattare immediatamente un’azione legale.
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