anatomia di una frode straordinaria

-
>>

Jérôme Kerviel, nella serie di documentari “Kerviel: un commerciante, 50 miliardi”. GRANDANGOLO PROD/MAX/WARNER BROS.

MAX – ON DEMAND – SERIE DOCUMENTARI

“Truffatore, truffatore, terrorista. » Stordito, smunto, come se uscisse da un ring di pugilato, Daniel Bouton, amministratore delegato della Société Générale, non ha parole abbastanza forti per descrivere l’autore della frode che ha quasi fatto crollare la sua banca. È il 24 gennaio 2008: un trader di 31 anni e senza trascorsi fino ad allora rischiava 50 miliardi di euro sui mercati finanziari, provocando una perdita di 4,9 miliardi per la banca francese. Il suo nome: Jérôme Kerviel.

Passato l’effetto stupore, comincia a circolare una domanda: in un universo controllato come quello bancario, pieno di computer e algoritmi, come avrebbe potuto la Société Générale non fare nulla? Il trader non è stato incoraggiato a speculare? Il dubbio si allarga a macchia d’olio finché il caso Kerviel non diventa un dibattito sociale su un sistema finanziario impazzito, che ha fatto del profitto a tutti i costi la sua forza trainante e il suo mantra.

Sedici anni dopo lo scandalo, per il quale Jérôme Kerviel fu dichiarato colpevole esclusivamente penalmente, Fred Garson ritorna su questa straordinaria storia in una serie di documentari thriller, che ti tengono con il fiato sospeso come se non ne conoscessi l’esito. Dall’incredibile “scioglimento” in settantadue ore precise delle stravaganti posizioni del trader, per evitare il tracollo della Société Générale e, con esso, dell’intero sistema bancario francese, ai colpi di scena giuridici, compreso il divertente viaggio intrapreso da Jérôme Kerviel per incontrare il Papa a Roma e il suo appello di aiuto all’allora presidente francese, un certo François Hollande…

Segno indelebile

Ma più sottilmente, nel merito della vicenda, la forza della serie sta in questo racconto a due voci, dall’epilogo all’epilogo con, da un lato, la banca e i suoi spin doctor e, dall’altro, Jérôme Kerviel e i suoi avvocati. Due tesi si sovrappongono e si contrappongono, senza che il regista interrompa o tagli il racconto dei protagonisti del caso, che hanno accettato di esprimersi davanti alla telecamera.

Questo è il senso dell’esercizio, questo lungo periodo di una storia raccolta lontano dai fatti. In effetti, il tempo ha fatto il suo lavoro, non siamo più nell’eccesso di parole pronunciate davanti alle foreste di microfoni dell’epoca per convincere o diffamare, queste formule scioccanti e lapidarie, necessariamente caricaturali. Le storie sono rilassate e raccontano quella parte di verità che sfugge velocemente, quella che non può essere giudicata in tribunale.

Ciò che colpisce innanzitutto è il segno indelebile che la vicenda ha lasciato su di loro, i volti permanentemente segnati e sconfitti, la fine sprecata della carriera di Daniel Bouton che ricorda la vita spezzata di Jérôme Kerviel. Poi c’è il divario nella percezione degli eventi, tra un direttore di banca che continua a cercare una logica razionale per le sue azioni di trader e quest’ultimo, molto lontano dal profilo del trader. commerciante disonesto il Wall Street.

Dall’orgoglio all’ebbrezza

L’uomo racconta le sue origini provinciali, il suo arrivo a Parigi, che lo vide catapultato nel sancta sanctorum – la sala contrattazioni di una delle più grandi banche francesi -, il suo orgoglio quando vinse i suoi primi milioni a beneficio del Generale. Dall’orgoglio all’ebbrezza, lo scivolamento procede lentamente, e Jérôme Kerviel rimane oggi convinto di essere stato incoraggiato a impegnare sempre più denaro e che gli fosse permesso di farlo. Non si è congratulato con i suoi superiori quando ha corso i primi rischi?

Leggi anche le nostre spiegazioni (2015): Capire il caso Kerviel in 3 domande

Leggi più tardi

Rimbalzando proprio sull’idea di una possibile spirale fatale – senza mai lanciarsi in un “processo” di revisione o di riabilitazione di chi ha ammesso di aver tenuto nascoste le sue posizioni – la serie scava un po’ più a fondo. Con cautela, rigore, nel rispetto del contraddittorio, mette in dubbio la rapidità delle indagini penali e il potere di influenza delle banche, torna su questi testimoni che hanno fatto sentire una voce dissonante, vittime di una campagna di discredito e di questa inquietante relazione rivelata da Mediapart che avrebbe potuto benissimo riavviare la vicenda…

I laboratori del mondo

Corsi online, corsi serali, workshop: sviluppa le tue competenze

Scoprire

“La vicenda ha rivelato le modalità che possono esistere in finanza”dirà François Hollande senza commentare oltre, in una testimonianza che merita di essere ascoltata.

In definitiva, tutto il talento di Fred Garson sta nel non bloccare lo spettatore in una lettura binaria o fissa della vicenda. Spetta a lui giudicare se il caso Kerviel è anche la storia di un sistema che ha dato vita a un “mostro”.

Kerviel: un commerciante, 50 miliardidi Fred Garson (Fr., 2024, 4 × 45 min). Disponibile sulla piattaforma Max e su MyCanal

Anna Michel

Riutilizza questo contenuto

-

PREV DIRETTO. Nvidia, Sony… Tutti gli annunci del CES 2025 di Las Vegas
NEXT Il tuo stipendio potrebbe diminuire da gennaio 2025 per questi motivi