Il bilancio belga di fronte alle contraddizioni europee

Il bilancio belga di fronte alle contraddizioni europee
Il bilancio belga di fronte alle contraddizioni europee
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Le notizie che arrivano dal FPS Strategy and Support (Budget), così come dalla Banca nazionale (BNB) e dall'Ufficio di pianificazione (BFP), non sono tuttavia molto entusiasmanti. L’economia sta rallentando. Come in Europa in generale. Secondo la BNB, l’economia belga crescerà “solo” dell’1% nel 2024. Si tratta del -0,2% in meno di quanto previsto in primavera. Ciò avrà sicuramente un impatto…

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Rilassamento della Commissione

Il 3 dicembre, interrogata in maniera un po' teleguidata dal suo collega Vincent Van Quickenborne, anche lui di Open VLD, nella commissione Finanze della Camera, Alexia Bertrand spiega chiaramente cosa è emerso da questa discussione tra esperti alla quale non ha potuto essere presente. O.

Il Segretario di Stato spiega che la situazione del Belgio è complicata – lo sapevamo – ma che si trova di fronte ad un famoso dilemma. “La situazione ci sembra contraddittoria, perché il rispetto degli standard di spesa non ci permette di scendere sotto la soglia del deficit del 3%. Quindi questo sembra una sorta di allentamento da parte della Commissione europea.”riassume il suo gabinetto.

Multe possibili, ma è raro

Una piccola parola di spiegazione. La nuova governance di bilancio europea, che è stata oggetto di accese discussioni tra gli Stati membri, può essere riassunta come segue.

Uno dei criteri più importanti è quello dello standard della spesa primaria statale. Controllo della spesa pubblica, insomma.

In secondo luogo, resta la regola d’oro di rispettare un deficit pubblico annuo non superiore al 3% del prodotto interno lordo (PIL).

Tre: nel caso in cui questi criteri non vengano rispettati, uno Stato membro potrebbe essere soggetto a una procedura per disavanzo eccessivo, con una multa nel caso in cui detto Stato membro non rettifichi la situazione (fino allo 0,2% del PIL, ma è molto raro). In uno scenario del genere, la Commissione lascia 4 o 7 anni per adottare misure, a seconda che le riforme strutturali siano accompagnate da riduzioni di spesa. In tal caso, il periodo di adeguamento può essere più lungo, 7 anni.

Ciò premesso, il Belgio, che è già soggetto a una procedura per disavanzo eccessivo dal 2023, vede attualmente i negoziatori dell’Arizona cercare di concordare una traiettoria di bilancio per l’intera legislatura. Ed è complicato, è stato ripetuto tante volte.

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3%, la soglia impossibile

E arriviamo al cuore del problema. A rigore, secondo i calcoli della nostra amministrazione (SPF Bosa), lo sforzo per ridurre il deficit sarà di circa 16 miliardi. “Ma secondo i calcoli della nostra amministrazione, uno sforzo di 16 miliardi non permetterà al Belgio di scendere sotto la soglia del deficit del 3%. La Commissione Europea ha inoltre affermato che una volta approvato il piano, le interessa solo rispettare la traiettoria di riferimento della spesa, ovvero la crescita della spesa. I risultati strutturali e nominali diventano secondari. È quindi possibile che il deficit nominale nel 2027 sarà, diciamo, del 4%. Finché il Belgio rispetta la traiettoria di spesa di riferimento, la CE è d’accordo. L’unica conseguenza è quindi che il Belgio rimarrà più a lungo nella procedura per disavanzo eccessivo. Qui sta tutta la contraddizione“, spiega l'ufficio della Segreteria di Stato.

In effetti, ci costerebbe di più in termini di debito, che è già astronomico (quasi il 108% del PIL nel 2025, 119% previsto nel 2030). Il pacchetto di bilancio architettato dall’Arizona sarà quindi essenziale; è prevista una ristrutturazione da 20 miliardi (di cui 16 miliardi di tagli alla spesa e un “buffer” – cuscino – di 3,5 miliardi). E circa 3 miliardi (non 6-7 come previsto fino a poco tempo fa) per le nuove politiche. E riforme, i cui effetti di ritorno possono essere presi in considerazione solo “modestamente”. Insomma, il deficit del 3% entro il 2029 sarà complicato….

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Dieci anni di aggiustamenti di bilancio in vista

Domanda: perché la CE, composta da tanti esperti competenti, ha corso il rischio di una simile contraddizione? “La Commissione, infatti, ha fissato lo standard in modo tale da raggiungere il deficit richiesto dalle nuove regole (anche oltre il 3%). Dov’è allora l’errore?“, spiega un esperto di bilancio. “Per passare da questo obiettivo di deficit di 4 anni (o 7 anni in caso di un aggiustamento prolungato) a uno standard di spesa netta, è inevitabile fare ipotesi sulla crescita del PIL, sull’inflazione e sulle entrate. La Commissione lo ha fatto utilizzando le proprie stime e queste sono ottimistiche… In ogni caso più ottimistiche di quelle del BFP, della BNB, ecc. Quindi, se la realtà degli anni a venire confermerà l'ottimismo della Commissione, il rispetto di questo standard ci porterà alla riduzione del deficit auspicata. Se, al contrario, la realtà degli anni a venire seguirà le nostre cifre più caute, il rispetto dello standard non ridurrà abbastanza il deficit. In questo secondo caso il Belgio non verrà preso di mira, perché avrà rispettato la regola. Tuttavia, dovrà proseguire i propri sforzi oltre il periodo di aggiustamento.

Dietro le quinte in Arizona, a quanto pare questo è esattamente lo scenario per il quale ci stiamo preparando. Chi ci promette 10 anni di aggiustamenti di bilancio…

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