Birre famose si ritrovano nel mirino. Un sondaggio condotto su 60 milioni di consumatori rivela la presenza di pesticidi in diversi marchi famosi. Cosa sono queste birre? Ci sono rischi per la nostra salute? Facciamo il punto.
La birra è una bevanda essenziale in Francia e nel mondo. Presente durante gli aperitivi, durante i pasti o alle feste con gli amici, simboleggia la condivisione e la convivialità. La sua freschezza e diversità lo rendono una scelta popolare, estate e inverno. Dalla terrazza soleggiata alle lunghe serate invernali, la birra si adatta a tutte le occasioni. Da millenni, infatti, questa bevanda a base di cereali fermentati fa parte delle tradizioni di molti paesi.
La birra è disponibile in una moltitudine di gusti e colori: bionda, bruna, ambrata o bianca, ce n'è per tutti i palati. Di conseguenza, questo gusto ricco lo rende un prodotto essenziale sulle nostre tavole. Degustare una birra significa anche regalarsi un momento di semplice piacere. La sua leggera amarezza e le bollicine frizzanti contribuiscono a questo momento di relax. Ma dietro questa bevanda popolare si nasconde a volte una realtà meno attraente. Studi recenti dimostrano che alcune birre contengono sostanze inaspettate e dannose per la salute.
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Tracce di pesticidi nelle nostre birre: cosa rivela l'indagine
L'associazione 60 milioni di consumatori ha recentemente esaminato diverse marche di birra vendute nei supermercati. Il risultato è chiaro: nella maggior parte dei campioni analizzati sono stati rilevati residui di pesticidi. Questa osservazione mette quindi in dubbio la qualità di questa bevanda eppure così popolare. La sostanza chimica più comunemente trovata è il glifosato, un erbicida ampiamente utilizzato in agricoltura. La sua concentrazione media è di 1,93 µg/L, ovvero circa venti volte il limite autorizzato per l'acqua potabile, fissato a 0,1 µg/L.
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Se questo dato è interessante, non dobbiamo farci prendere dal panico. Secondo lo studio dovremmo consumare quasi 2.000 litri di birra al giorno raggiungere la dose giornaliera che può essere pericolosa. Tuttavia, questa rivelazione mette in luce una realtà preoccupante. Anche le nostre bevande più innocue non sono risparmiate dall’inquinamento chimico. Il glifosato, spesso al centro dei dibattiti sulla salute, penetra anche nei nostri bicchieri. Le nostre abitudini di consumo, infatti, possono esporci, senza che ce ne rendiamo conto, a prodotti controversi.
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Tre le birre individuate dalle indagini
L'indagine di 60 milioni di consumatori ha permesso di identificare le birre con i più alti livelli di glifosato. Spiccano tre marchi noti. Innanzitutto c'è il Affligem bionda, poi il Hoegaarden, poi il Itinerario dei Sapori. Queste birre, apprezzate per gusto e qualità, oggi si ritrovano sotto i riflettori per ragioni meno valide. Sebbene le quantità di pesticidi rilevate siano piccole, sollevano interrogativi sugli effetti a lungo termine.
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Anche a basse dosi, l’esposizione ripetuta può essere problematica. Gli esperti avvertono in particolare sugli interferenti endocrini che questi pesticidi possono contenere. Si sospetta che queste sostanze interferiscano con il nostro sistema ormonale, portando a squilibri che possono essere dannosi per la salute. Il pericolo non deriva tanto dalla birra in sé quanto dall'accumulo di questi prodotti nella nostra vita quotidiana. 60 milioni di consumatori ricorda che è proprio il moltiplicarsi delle esposizioni alimentari che può avere conseguenze durature.
Redattore di notizie
Benessere fisico, benessere mentale, sessuologia, femminismo, educazione, psicologia, politica… Scopri con Léna un universo premuroso e rigenerante attraverso le sue condivisioni su AuFéminin. Consapevoli dell’importanza di mantenere un equilibrio…
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