Con l’avvicinarsi del Natale, la frenesia dello shopping invade Losanna, ma l’atmosfera è più sobria. Da uno studio condotto da Ernst&Young e dalla Federazione svizzera del commercio al dettaglio emerge che la maggior parte degli svizzeri riduce il proprio budget per i regali a causa dell’aumento del costo della vita.
In Place de la Palud, a Losanna, l’atmosfera è vivace: i passanti si aggirano con le braccia cariche di borse. Ma dietro i sorrisi degli astanti si nasconde la prudenza fiscale.
«Forse 100 franchi a persona, non più di 500 franchi in totale», ha confidato lunedì a La Matinale de la RTS un losannese. “Rispetto agli anni precedenti, è chiaramente inferiore.”
L’Studio d’Ernst & Young rivela che quest’anno ogni svizzero spenderà in media 282 franchi in regali di Natale. Questo importo è stabile rispetto al 2023, ma rimane lontano dai 343 franchi del 2022, anno in cui le spese hanno raggiunto un livello record.
Riduzione del budget per la maggioranza
Il 51% degli intervistati ha dichiarato di voler ridurre “leggermente” o “notevolmente” le proprie spese nel periodo che precede le vacanze di Natale, citando i prezzi elevati. Circa il 18% vorrebbe addirittura ridurre “notevolmente” il proprio budget in questa occasione. E il 45% vuole spendere quanto alla fine del 2023, mentre il 4% vuole spendere di più.
Uno sviluppo che nota anche Melissa Kerr, cofondatrice del marchio di gioielli TerraGemma. “I gioielli restano un regalo facile, ma i clienti spendono meno. […] Non appena effettuiamo promozioni sul nostro sito, gli ordini aumentano. L’inflazione ha chiaramente un impatto”, spiega il vallesano che partecipa al mercato del Bô Noël per il secondo anno consecutivo.
Tra i regali più ricercati ci sono buoni, giocattoli e vestiti.
Ritorno dei grandi magazzini
Di fronte alla pressione economica, i consumatori stanno adottando diverse strategie di acquisto. “Quest’anno facciamo una sorpresa a Babbo Natale: un regalo per famiglia. Preferiamo acquistare un unico regalo di qualità piuttosto che tanti piccoli”, dice un passante.
Questa ricerca della semplicità è accompagnata da una crescente preferenza per i negozi. Secondo Ernst&Young, la quota di mercato prevista per lo shopping online sta scendendo al 37%, mentre i centri commerciali e i grandi magazzini stanno aumentando la loro quota di mercato prevista al 29%.
E per il 70% dei consumatori la sostenibilità è importante anche durante lo shopping natalizio, indipendentemente dall’età e dal reddito.
Incertezza geopolitica
Al di là delle considerazioni finanziarie, un altro fattore pesa sul comportamento di acquisto: l’incertezza geopolitica. La guerra in Ucraina, le tensioni politiche in Europa e l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti sono tra gli eventi che alimentano una diffusa cautela.
In Svizzera, l’inflazione è ripresa marginalmente a novembre allo 0,7% su base annua, registrando un calo significativo rispetto all’impennata dei prezzi al consumo dello scorso anno. Tuttavia, i prezzi di beni e servizi rimangono a livelli elevati e non diminuiscono.
Per il prossimo anno gli economisti prevedono un’inflazione compresa tra lo 0,4% e l’1,0%.
Valentin Jordil/ats